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CANTÙ - Jascha Heifetz. L'Imperatore solo
Prezzo regolare €19,00 Salva Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%ALBERTO CANTÙ - Jascha Heifetz. L'Imperatore solo
Jascha Heifetz (1900?-1987) è stato il violinista più influente dopo Paganini. Con un terremoto epocale che muove dal concerto alla Carnegie Hall di New York il 27 ottobre 1917, Heifetz ha fissato le regole del violinismo moderno. La sua visione profetica e la tecnica sovrumana hanno segnato il XX secolo con un’impronta indelebile ridimensionando beniamini quali Elman e Kreisler, provocando un’ecatombe di violinisti già famosi o pronti a spiccare il volo e costringendo tutti, da Príhoda a Perlman, a ripensare il rapporto con lo strumento. Un repertorio smisurato (oltre 30 concerti sempre pronti e i cachet più alti in assoluto: sino a 10.000 dollari), 320 brani per 65 cd ad escludere i dischi non autorizzati, 150 trascrizioni composte ed eseguite con inarrivabile maestria. Un violinista che pubblico e colleghi sentono
INDICE SOMMARIO
Il miracolo e l'uomo
Heifetz e gli altri
USA, Europa e Italia Panorama uno: molti soldi e poche parole
Panorama due: fuoco e gelo
Panorama tre: senza partner e con eloquenza
Panorama quattro: detrattori
Piccolo Heifetz
Auer e i suoi allievi
Piccolo Heifetz cresce
USA: dalla Germania agli emigranti di Russia e Italia
Grande Heifetz
Tecnica e tecniche, mano sinistra e arco
In sala d'incisione
Dai trenta ai cinquant'anni
Ancora Mozart. Più Prokofiev, Sibelius e Gruenberg
Wieniawski e Vieuxtemps, Bach e Saint-Saëns
Elgar e Walton. Heifetz e Toscanini
Inediti
Sonate
Dal vivo: Beethoven, Brahms, Sibelius, Prokofiev
Concerti su misura: Korngold, Rósza, Castelnuovo-Tedesco
Trascrizioni mirabili
C'è bis e bis
Paganini senza Paganini
Scuola e musica da camera
Malinconico autunno
Freddo (tiepido) inverno
Nota e ringraziamenti
Discografia e Videografia
a cura di Marco Iannelli
Copertina flessibile, 238 pagine
CANTÙ - Yehudi Menuhin • L'Orfeo tragico
Prezzo regolare €19,00 Salva Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%ALBERTO CANTÙ - Yehudi Menuhin • L'Orfeo tragico
Yehudi Menuhin (1916-1999), “il violino del secolo”, è un prodigio di musica allo stato puro: un Orfeo in cui l’Istinto si fa Rivelazione. Senza essere “addestrato” da virtuoso, restituisce con agio assoluto il Concerto in re maggiore di Paganini ma sa anche, dodicenne, affrontare e risolvere nella stessa sera un Concerto di Bach, quelli di Beethoven e di Brahms con la Filarmonica di Berlino direttore Bruno Walter, Einstein che gli dice “Ora so che Dio esiste”, Arrau il quale nota: “la musica fluiva da lui come se il dio lo usasse quale messaggero”. A vent’anni, dopo un tour planetario, alla prima di tante crisi a venire, come Orfeo si volta indietro per razionalizzare quello che gli dei gli hanno dato e come Orfeo quando guarda Euridice, gli dei gli negano la maestria naturale e suprema d’un tempo. Per una carriera lunga settanta anni, resta il grande musicista e didatta, l’umanista e filantropo, l’idealista utopico, colui che saprà vivere proiettato nel futuro, anche come direttore d’orchestra, fino all’ultimo respiro. Discografia a cura di Carlo Bellora
Copertina flessibile, 247 pagine
FOCHER - Il violino nella letteratura tedesca • Ottocento anni di cultura europea su quattro corde
Prezzo regolare €30,00 Salva Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%ARTEMIO FOCHER - Il violino nella letteratura tedesca • Ottocento anni di cultura europea su quattro corde
In veste diabolica e foriera di sventure, allegra e scanzonata, drammatica e misteriosa, il violino ha saputo imporsi nella letteratura in lingua tedesca, su un arco temporale di quasi ottocento anni, quale protagonista, comprimario o “spalla” di un’amplissima schiera di romanzi, racconti, novelle, saghe, leggende, fiabe e poesie: ora il violino è imbracciato dal diavolo o dalla Morte e sa prepotentemente irrompere nella più rigida ortodossia cristiana; ora sa invece incarnare tratti miti e sereni di una religiosità semplice e devota; ora è il compagno fedele di ingenui e positivi vagabondi o lo strumento popolare per antonomasia; ora è lo strumento virtuosistico e colto per eccellenza; ora è lo strumento che, più di qualsiasi altro, sa acquisire nel proprio dna aspetti magici e fiabeschi; ora, più semplicemente, è lo strumento che fa emergere l’indole artistica di chi lo suona, talora minandone il sano rapporto con la vita.
Analizzando la presenza del violino nella letteratura in lingua tedesca (la più ricca di testimonianze oltre che la più affascinante) è pertanto possibile muoversi tra storia della letteratura e della musica, tra storia della religione e dell’arte, con incursioni in ambito socio-economico, senza trascurare aspetti di cultura popolare e caratteristiche del mondo colto e aristocratico. Si evidenzieranno in tal modo i motivi che hanno fatto del violino lo strumento più ricco di implicazioni musicali e culturali in senso ampio, con tratti spesso divenuti patrimonio collettivo.
Copertina flessibile, 299 pagine