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CHIANTORE - Storia della tecnica pianistica. Prassi, repertorio, gestualità
Prezzo regolare €50,00 Prezzo speciale €49,50 Salva 1%LUCA CHIANTORE - Storia della tecnica pianistica. Prassi, repertorio, gestualità
Traduzione italiana a cura di Francesco Pareti
Questa Storia della tecnica pianistica è il frutto di un lungo lavoro di ricerca iniziato nel 1994 e sfociato nel 2001 nella pubblicazione di Historia de la técnica pianística – tuttora testo di assoluto riferimento tra i pianisti in Spagna e America Latina – e nel 2019 nella pubblicazione di Tone Moves: A History of Piano Technique, revisione profondamente ampliata dell’edizione spagnola, totalmente riscritta direttamente in lingua inglese in collaborazione con Peter Russell Wix. La presente traduzione italiana dall’inglese, ulteriormente riveduta e aggiornata personalmente dall’autore, è stata realizzata da Francesco Pareti grazie a un attento studio delle versioni in entrambe le lingue.
45 immagini, 8 disegni originali e 161 esempi musicali corredano le 800 pagine di questo libro unico – la cui bibliografia comprende un totale di 710 diversi documenti – che permette di seguire la continua assimilazione di nuove risorse biomeccaniche sperimentata dalla tecnica degli strumenti a tastiera dal Cinquecento in poi e di osservare il suo rapporto con le innovazioni organologiche e i mutamenti del gusto musicale. Particolare attenzione è rivolta al ruolo fondamentale svolto dai pianisti-compositori le cui opere, ancora oggi, cuore del repertorio della musica classica occidentale, recano i simbiotici segni dei rispettivi — e spesso diversissimi — approcci allo strumento.
La conoscenza delle circostanze culturali e cinestesiche in cui tali opere sono state create si rivela di estrema utilità per interpretarle, insegnarle o semplicemente ascoltarle, offrendo la possibilità di penetrare a fondo ed elaborare anche i più piccoli dettagli dell’esecuzione. La ricerca musicologica suggerisce prospettive inaspettate per arricchire la propria consapevolezza, e permette di stabilire un dialogo ‘fisico‘, corporeo e gestuale, con gli straordinari musicisti che ci hanno preceduto, molti dei quali noti ancor oggi, accanto ad altri pressoché dimenticati. L’osservazione del cammino diacronico della storia della tecnica si converte così in un entusiasmante panoramica sull’insieme delle trasformazioni vissute dalla cultura musicale occidentale negli ultimi tre secoli.
Copertina flessibile, 830 pagine

KILDEA - Il pianoforte di Chopin (disponibile su ordinazione)
Prezzo regolare €42,00 Salva Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%PAUL KILDEA - Il pianoforte di Chopin
Alla ricerca dello strumento che ha rivoluzionato la musica
Traduzione di Valeria Gorla
Nel novembre 1838 da una cella della certosa abbandonata di Valldemossa, fra le montagne che circondano Palma di Maiorca, si diffondono le note di un «pianino». Non sono note qualsiasi: sono quelle che completeranno i ventiquattro Preludi di Frédéric Chopin, opera cardine del Romanticismo. Non è stato possibile trovare uno strumento migliore sull’isola, ma quel piccolo pianoforte, costruito da un artigiano locale, fatto di legno dolce, ferro, rame, feltro e avorio, avrà una grande vita.
Abbandonato nella cella di Chopin per oltre settant’anni, acquistato nel 1913 da una donna intelligente e tenace – «una vecchia ebrea, pazza per la musica», come lei stessa si definiva –, la pianista e clavicembalista Wanda Landowska, il pianino viene confiscato dai nazisti, determinati ad appropriarsi del prestigio che Chopin e la sua musica rappresentano.
Ma questa non è che una delle tante storie racchiuse nel Pianoforte di Chopin, insieme a quella di Chopin e George Sand, a quella di Wanda Landowska, a quella collettiva dell’Europa e degli Stati Uniti durante gli anni centrali del secolo scorso. Ma, soprattutto, insieme alla storia dei Preludi, narrata attraverso gli strumenti su cui sono stati eseguiti e i pianisti che li hanno interpretati. Paul Kildea ci racconta come quel modesto pianino abbia influenzato il suono anticonvenzionale e rivoluzionario dei Preludi, che non sfuggì a Schumann, a Liszt, ad Arthur Rubinstein, a Svjatoslav Richter. E che Kildea ci restituisce, pagina dopo pagina, nella più coinvolgente delle narrazioni.
Copertina flessibile, 400 pagine
RATTALINO - Storia del pianoforte
Prezzo regolare €27,00 Salva Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%PIERO RATTALINO - Storia del pianoforte
Lo strumento, la musica, gli interpreti
Il pianoforte nasce dall’utopia di ottenere da una tastiera, e dunque da un congegno meccanico, «il parlar del cuore». A partire da questa richiesta, che giungeva dalla corte medicea, Bartolomeo Cristofori sviluppò per primo, nel 1698, l’idea di un clavicembalo le cui corde fossero percosse da martelletti, in grado di trasmettere la forza o la leggerezza del tocco umano.
Fu una rivoluzione, ma non se ne accorse nessuno. Händel, Bach, Couperin lo ignorarono o ne diedero pareri negativi. Non immaginavano ciò che sarebbe accaduto in seguito: da Mozart a Liszt, da Chopin a Satie, il pianoforte divenne lo strumento musicale per eccellenza, e la sua storia, scritta con cinquantadue tasti bianchi e trentasei tasti neri, finì per coincidere con la storia stessa della musica.
Storia del pianoforte ripercorre i tre secoli di vita di questo strumento, attraversando epoche e luoghi lontani: la Vienna di Beethoven e Schubert, il romanticismo tedesco di Schumann e Brahms, fino al cuore del Novecento, quando, nella loro piena maturità compositiva, Debussy, Ravel, Bartók e Prokof’ev rivoluzionarono la tecnica e la scrittura pianistica.
Lungo le pagine di un libro divenuto un classico della storiografi a musicale, Piero Rattalino analizza la letteratura pianistica da Clementi ai giorni nostri, descrive gli stili e le tecniche compositive, ripercorre l’evoluzione del pianoforte, delinea vividamente le fi gure dei più grandi interpreti. E, in una nuova e preziosa postfazione, traccia un bilancio degli ultimi tre decenni, mettendo in luce la vitalità dello strumento che pi. di ogni altro ha saputo trasformare la tecnologia in arte
Copertina flessibile, 427 pagine