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ANGELOTTI - Maria Grisi • Una voce ritrovata + CD Audio
Prezzo regolare €25,00 Salva Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%MARCO ANGELOTTI - Maria Grisi • Una voce ritrovata + CD Audio
Libro con CD Audio allegato
Nata a Pesaro l'11 gennaio 1873, Maria Grisi si diplomò nell'anno scolastico 1892 alla scuola di canto nella classe di Virginia Boccabadati al Liceo Musicale di Pesaro. In quell'anno si distinse durante le manifestazioni del primo centenario rossiniano, ma il suo vero esordio fu nel Guglielmo Tell, al Teatro Carlo Felice di Genova nel febbraio 1894. Nei primi anni si esibì in opere di Bizet, Leoncavallo, Donizetti, ma soprattutto Verdi (Aida, Un ballo in maschera, Il trovatore, La forza del destino) in diversi teatri italiani, per poi ritornare a Pesaro nel 1896, nella stagione di Carnevale, dove fu Santuzza nella Cavalleria rusticana. Nell'aprile dello stesso anno si sposò con Angelo Ghiselli, nobile di Cesena, e si trasferì in quella città, mantenendo però sempre i rapporti con la nativa Pesaro dove vivevano i suoi famigliari.
Dopo tre anni di forzata sospensione dalle scene per la nascita dei tre figli, riprese a cantare nel 1901, con un repertorio quasi esclusivamente verdiano, sia in Italia che all'estero (Corfù, Atene, Città del Messico, L'Avana, Lisbona). Nella stagione d'autunno del Teatro Comunale di Bologna, nel 1905, interpretò Brunilde nel Sigfrido di Wagner insieme a Giuseppe Borgatti e sotto la direzione di Toscanini. Questa fu la sua prima interpretazione di opere wagneriane, che diventarono poi il fulcro del suo repertorio fino alla fine della sua carriera: cantò infatti nelle opere Sigfrido, Valchiria, Tristano e Isotta, Lohengrin in molti teatri Italiani ed esteri (Venezia, Roma, Barcellona, ecc.) fino al 1915, anno in cui si ritirò dalle scene a causa della guerra: ultima sua apparizione in pubblico fu a dicembre a Pesaro, in due concerti organizzati da Giacomo Zanella per i soldati in guerra.
Maria Grisi partecipò anche a due sessioni di registrazione con la “Gramophone and Typewriter Company” (prima casa discografica operante in Europa) a Milano nel 1906, sotto la direzione del maestro Sabajno al Teatro a La Scala: registrò arie tratte da opere di Verdi, Meyerbeer ed altri, che ora sono stati recuperati grazie ad un paziente lavoro di restauro dei rari dischi a 78 giri e riversati in digitale per comporre il CD allegato al libro.
Copertina flessibile, 160 pagine
BISOGNI - Renata Tebaldi • «Dolce maestà». Figlia, Donna, Icona
Prezzo regolare €25,00 Salva Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%VINCENZO RAMÓN BISOGNI - Renata Tebaldi • «Dolce maestà». Figlia, Donna, Icona
Quanto mai opportuno, se non indispensabile, appare un nuovo contributo biografico all’arte di Renata Tebaldi, ora che se ne celebra il 75° anniversario dal debutto in teatro, 23 maggio 1944, e il 19 dicembre 2019 a 15 anni dall’addio a questo mondo di chi seppe porsi fondamentale nella storia del teatro lirico in virtù di doti musicali di rara eufonia.
La grande figura della Tebaldi, primadonna di indubbio, rasserenante fascino, è sembrata ingigantirsi in tempi recenti, quando la musicologia internazionale ha moltiplicato ammirati contributi critici e sono questi che, assieme ad aggiornati particolari biografici, prendono ora spazio innovativo, non senza doverosa oggettività, in questa attesa biografia.
Copertina flessibile, 247 pagine
BISOGNI - Uno sguardo dal palco
Prezzo regolare €20,00 Salva Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%VINCENZO RAMÓN BISOGNI - Uno sguardo dal palco
Tante Voci tra Cronaca, Romanzo & Realtà fin sull’Orlo degli Abissi della Storia
Un florilegio di racconti biografici su tante Voci della Lirica, al limite di romanzo breve o anche non più che flash su squarci di vita fin qui ignoti, quando mantenuti entro invalicabili confini di privacy, quando emersi da fortuite ricerche. Sotto il comune denominatore dell’eccezionalità di eventi che ne hanno governato o mutato il corso esistenziale, leggeremo di figure musicali soltanto apparentemente intoccabili in una loro umanissima essenza, di giovani creature coinvolte e travolte da maternità (e paternità) fatali od anche da intrecci avviluppati. Troveremo meteore niente affatto labili nei mutevoli cieli dello spettacolo e, infine, creature vittime di tempi che non furono affatto felici come si contrabbanda: Mafalda Salvatini, Beniamino Gigli, George Gershwin, Anita Cerquetti, i Ricci, le due Marchisio, le tre sorelle Stolz ed ancora altri memorabili, nemmeno ignorando Tebaldi e Callas, Verdi, Puccini, Caruso e la Ponselle, sovrane e granduchi, non senza colpi di pistola e segreti di stato, reinventati dal vero, fin sugli abissi della Storia,
dove tutto è talmente vero da sembrare inventato,
e tutto è talmente ben inventato da sembrar vero,
come si usa dire anche dei fiori finti e di quelli creati in serra, di vite intere o di squarci esistenziali, vere realtà romanzesche per l’incredibile fantasia con cui la vita ne ha connotato l’essenza.
INDICE SOMMARIO
Preludietto
Parte I
Intoccabili (ma io ci metto il dito) - Mafalda Salvatini; Beniamino Gigli; Muzio Giovagnoli
Parte II
Maternità (e paternità) sotto cattiva stella: Cattaneo, Gershwin, Palazzesi Savinelli - Aurelia Cattaneo (o Cataneo); George Gershwin; Matilde Palazzesi Savinelli
Parte III
Duetti, trii, trioli, ensembles ed altro: Luigi Ricci, Luigino Stolz-Ricci & le Stolz - Luigi Ricci
Parte IV
E fu subito sera e, se non subito, certamente troppo presto: Luca Botta, Anita Cerquetti, Maria Grisi, Rosa Morulli Morandi, Luciano Neroni, Elisa Orlandi - Luca Botta; Anita Cerquetti; Maria Grisi; Rosa Morulli moranti; Luciano Neroni; Elisa Orlandi
Parte V
Evirati sì o forse no: come negli emirati, ma in Santa Romana Chiesa - Domenico Annibali; Giovanni Carestini; Gioacchino Conti detto Gizziello; Girolamo Crescentini; Giovanni Battista Mancini; Gasparo Pacchierotti; Venanzio Rauzzini; Raffaele Tombolino; Giambattista Velluti
Bibliografia
Indice dei nomi
Copertina flessibile, 232 pagine
INZAGHI - Beniamino Gigli
Prezzo regolare €59,00 Salva Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%LUIGI INZAGHI - Beniamino Gigli
La vita di Beniamino Gigli è stata tra le più affascinanti del secolo XX. Non bello di forme come Franco Corelli, giudicato anzi troppo grasso e brutto per comparire sulle scene del Colón, Gigli cantava invece ammirevolmente più di qualsiasi altro tenore del suo tempo, escluso Caruso, in quanto possedeva la virilità di Martinelli, il pathos di Caruso, la liquidità di Bonci, il temperamento di Crimi, la grazia di Gayarre, la dolcezza di Angelo Masini e il calore di Roberto Stagno. I suoi modi di fare contrastavano grandemente da quelli convenzionali degli altri tenori, grazie alla sua voce che risuonava piena, ricca ed espressiva nel timbro. Là dove limitò il suo ardore per giovare all’arte, sfoggò in cambio delle meravigliose mezze-voci e delle sonore note di testa. Non cercò neppure di convincere il pubblico presentando sempre una figura idilliaca o di appassionato fervore, né pronunciare un francese perfetto, ma anche in ciò la sua approssimazione meritava un elogio. Là dove ostentava note acute, in barba al dettato melodico del compositore, venne stigmatizzato dai critici ma apprezzato da Cilèa e da Alfano che approvarono le modifiche al loro genio creativo. I suoi do di petto nella pira verdiana furono alquanto arrischiati, arrivando bene solamente al Si naturale: il resto lo lasciava ai suoi falsettoni più arditi! Sposo non integerrimo, oltre ad aver cantato in 62 diverse opere di ogni genere dal 1907 al 1953, beneficò una quantità enorme di persone, di enti privati e pubblici, da meritargli medaglie, diplomi, onorificenze da capi di Stato e dalla Chiesa Cattolica. Accusato di collaborazionismo con nazisti e fascisti, venne escluso dal grande concerto toscaniniano che inaugurò il Teatro alla Scala di Milano nel primo dopoguerra. Avvicinatosi allora alla Democrazia Cristiana di Alcide De Gasperi, accettò la candidatura a deputato delle Marche. Il libro, in grande formato, accoglie documenti e illustrazioni inedite. Il libro contiene: - Oltre 300 illustrazioni - Le origini e gli studi - Le famiglie - La carriera - Il litigio col Metropolitan - I concerti - Attore cinematografico - La discografia - La Musica Sacra - Città delle esibizioni gigliane - Le opere della carriera - Cronologia - Documenti - Registrazioni - Film e cortometraggi
Formato grande, copertina flessibile, 607 pagine
PAGANELLI - Juanita Caracciolo • Una breve e fulgida stella tra Puccini e Mascagni
Prezzo regolare €25,00 Salva Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%ROBERTA PAGANELLI - Juanita Caracciolo • Una breve e fulgida stella tra Puccini e Mascagni
Juanita Caracciolo, nonostante sia stata definita da Rodolfo Celletti «probabilmente il soprano più rigorosamente e squisitamente lirico della sua epoca per voce, aspetto, gusto, interpretazione, scena, repertorio», è stata ingiustamente dimenticata. L'Autrice privilegiando la documentazione inedita e rara, si è pertanto proposta di rinverdire il suo ricordo ricostruendo l'intensa e brillante carriera e le tappe fondamentali della sua vita, breve e fulgida come quella di una stella. E stella del melodramma fu invero Juanita Caracciolo, quando, chiamata alla Scala dal grande Toscanini, raggiunse il momento culminante della carriera esibendosi con splendido successo nella Manon Lescaut, nel Mefistofele, in Luisa e ne I Maestri Cantori di Norimberga. Solo la morte, a soli trentacinque anni, interruppe la sua rapida ascesa, ma non riuscì a cancellare la scia luminosa dei suoi trionfi. Fu infatti partner di straordinari cantanti, quali Beniamino Gigli, Pertile, Pinza, tanto per citare soltanto i più noti, e rivestì notevole importanza nel panorama culturale del tempo anche per i contatti tenuti con Mascagni, Puccini, Massenet, Toscanini. Come suggerisce Rodolfo Celletti, fu «una cantante tutta grazia, gentilezza, eleganza, perché la sua voce aveva una delicatezza intima, una melodiosità ovattata e carezzevole», che non cadde però in languidi sentimentalismi. Prefazione di Giorgio Gualerzi
Libro con CD Audio allegato
Nata a Pesaro l'11 gennaio 1873, Maria Grisi si diplomò nell'anno scolastico 1892 alla scuola di canto nella classe di Virginia Boccabadati al Liceo Musicale di Pesaro. In quell'anno si distinse durante le manifestazioni del primo centenario rossiniano, ma il suo vero esordio fu nel Guglielmo Tell, al Teatro Carlo Felice di Genova nel febbraio 1894. Nei primi anni si esibì in opere di Bizet, Leoncavallo, Donizetti, ma soprattutto Verdi (Aida, Un ballo in maschera, Il trovatore, La forza del destino) in diversi teatri italiani, per poi ritornare a Pesaro nel 1896, nella stagione di Carnevale, dove fu Santuzza nella Cavalleria rusticana. Nell'aprile dello stesso anno si sposò con Angelo Ghiselli, nobile di Cesena, e si trasferì in quella città, mantenendo però sempre i rapporti con la nativa Pesaro dove vivevano i suoi famigliari.
Dopo tre anni di forzata sospensione dalle scene per la nascita dei tre figli, riprese a cantare nel 1901, con un repertorio quasi esclusivamente verdiano, sia in Italia che all'estero (Corfù, Atene, Città del Messico, L'Avana, Lisbona). Nella stagione d'autunno del Teatro Comunale di Bologna, nel 1905, interpretò Brunilde nel Sigfrido di Wagner insieme a Giuseppe Borgatti e sotto la direzione di Toscanini. Questa fu la sua prima interpretazione di opere wagneriane, che diventarono poi il fulcro del suo repertorio fino alla fine della sua carriera: cantò infatti nelle opere Sigfrido, Valchiria, Tristano e Isotta, Lohengrin in molti teatri Italiani ed esteri (Venezia, Roma, Barcellona, ecc.) fino al 1915, anno in cui si ritirò dalle scene a causa della guerra: ultima sua apparizione in pubblico fu a dicembre a Pesaro, in due concerti organizzati da Giacomo Zanella per i soldati in guerra.
Maria Grisi partecipò anche a due sessioni di registrazione con la “Gramophone and Typewriter Company” (prima casa discografica operante in Europa) a Milano nel 1906, sotto la direzione del maestro Sabajno al Teatro a La Scala: registrò arie tratte da opere di Verdi, Meyerbeer ed altri, che ora sono stati recuperati grazie ad un paziente lavoro di restauro dei rari dischi a 78 giri e riversati in digitale per comporre il CD allegato al libro.
Il CD allegato contiene:
Traccia | Interpreti | Durata |
1. FILIPPO MARCHETTI Ruy Blas "O dolce voluttà'' |
con P. Lara | 3:39 |
2. GIACOMO MEYERBEER Gli ugonotti "Nella notte'' |
con A. de Segurola | 3:18 |
3. GIUSEPPE VERDI Il trovatore "Di tale amor'' |
2:28 | |
4. Il trovatore "E deggio e posso crederlo'' | con F. Cigada e R. Sangiorgi | 3:44 |
5. La forza del destino "Me pellegrina ed orfana'' | 3:09 | |
6. La forza del destino "Pronti i destrieri'' | con P. Lara | 3:23 |
7. La forza del destino "Se voi scacciate'' | con A. de Segurola | 3:18 |
8. La forza del destino "Sull'alba il piede'' | con A. de Segurola | 3:12 |
9. VINCENZO BELLINI Norma "Deh! Con te li prendi'' |
con L. Mileri | 3:08 |
10. GIUSEPPE VERDI Ernani "Ernani involami'' |
2:29 | |
11. Ernani "Vedi come il buon vegliardo'' | con F. Cigada, R. Sangiorgi, G. Sala e L. Ottoboni |
3:47 |
12. Ernani "Mio signor, dolente io sono'' | con R. Sangiorgi, G. Sala e L. Ottoboni | 1:58 |
13. Ernani "Vieni meco'' | con F. Cigada e L. Ottoboni | 3:07 |
14. Ernani "O sommo Carlo'' | con F. Cigada e R. Sangiorgi | 3:33 |
15. Un ballo in maschera "Di che fulgor'' | con G. Huguet, F. Cigada e L. Ottoboni | 3:04 |
16. Un ballo in maschera "T'amo, sì, t'amo" | con P. Lara | 3:00 |
Totale durata | 50:24 |
Copertina flessibile, 198 pagine
PATALINI - La scuola del respiro
Prezzo regolare €25,00 Salva Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%ALESSANDRO PATALINI - La scuola del respiro - Antologia commentata delle testimonianze sulla respirazione nel Belcanto
Antologia commentata delle testimonianze sulla respirazione nel Belcanto
È opinione condivisa che la respirazione sia il fondamento del canto, eppure gli insegnamenti che possiamo leggere al proposito in alcuni metodi di canto tra i più antichi e famosi, sono molto diversi da quelli diffusi attualmente. Dobbiamo considerarli errati, rifiutando il confronto con i princìpi basilari di quella che fu definita “La scuola del respiro”? O, più ragionevolmente, dobbiamo supporre che, nel corso della storia, i cantanti di scuola italiana abbiano utilizzato diverse maniere di respirare? La questione non è di poco conto se, appunto, si dà importanza alla respirazione nel canto, e si considera che il repertorio del Settecento e del primo Ottocento è tornato prepotentemente ad appassionare il pubblico. Questo libro offre l’occasione di guardare alla respirazione del canto da una prospettiva inedita; per farlo raccoglie e commenta le principali testimonianze sulla respirazione riconducibili alla didattica della vocalità fiorita, ne delinea i caratteri fisici, le motivazioni pratiche, e propone alcune plausibili ipotesi sul motivo per cui essa fu progressivamente abbandonata. Un percorso che si snoda fra storia, prassi esecutiva e didattica, ponendo al centro l’esperienza viva del cantante che, oggi come due o trecento anni fa, si avvicina al Belcanto.
INDICE SOMMARIO
Presentazione di Alberto Triola
Prefazione di Franco Fussi
Sezione I
LA RESPIRAZIONE DEL BELCANTO
Capitolo 1. Una scoperta domenticata, fra prassi esecutiva, didattica e fisiologia: Premessa - La respirazione toracica e la vocalità settecentesca - L'invenzione del canto fiorito, la scoperta della sua respirazione - Un'antologia delle testimonianze didattiche che trovi riscontro pratico sul corpo del cantante - La ragione e la scrittura, tramiti indispensabili ed imperfetti
Capitolo 2. Definire la respirazione del Belcanto: La specificità della respirazione del cantante e l’“enunciato di Bernacchi” - La respirazione toracica dal Settecento al Novecento - La respirazione del Belcanto - La didattica antica fra osservazione empirica e finalità pratica
Sezione II
PRINCÌPI GENERALI E PRATICA DIDATTICA NELLA RESPIRAZIONE DEL BELCANTO
Capitolo 3. La voce come strumento a fiato: Premessa; “il maggior teorico della scuola vocale rossiniana” - La voce come strumento a fiato: Manuel García; Pierfrancesco Tosi; Giovanni Battista; Mancini; Bernardo Mengozzi; Heinrich Ferdinand Mannstein; Ferdinand Sieber; Enrico Delle Sedie; Lilli Lehmann; Luisa Tetrazzini; Enrico Caruso - Conclusioni
Capitolo 4. L’appoggio espriatorio del Belcanto
Premessa; partire dall'espirazione
- Manuel García: Diminuire la pressione del fiato; Aumentare la pressione del fiato; La pressurizzazione del fiato: movimenti istintivi; Un sintetico approfondimento sulla fisiologia respiratoria; La trasformazione della pressurizzazione istintiva in risorsa tecnico-espressiva; Il banco di prova della gestione del fiato: la messa di voce e il portamento: 1. La messa di voce 2. Il portamento; Conclusioni
- Bernardo Mengozzi - Alexis De Garaudé - Heinrich Ferdinand Mannstein - Ferdinand Sieber
L'attenzione al diaframma a partire dalla metà dell'Ottocento
- Enrico Delle Sedie - Lilli Lehmann - Luisa Tetrazzini - Enrico Caruso - Gustave García - Conclusioni
Capitolo 5. Il sostegno espiratorio nel Belcanto
Premessa; sostegno fisico, di fiato, di voce
- Manuel García - Pierfrancesco Tosi - Giovanni Battista Mancini - Charles Burney - Bernardo Mengozzi - Heinrich Ferdinand Mannstein - Enrico Delle Sedie - Lilli Lehmann - Luisa Tetrazzini - Alberto Mazzucato - Enrico Caruso - Conclusioni
Capitolo 6. L’inspirazione nel Belcanto
Premessa; la ciclicità fra le fasi respiratorie
- Manuel García: I dubbi di García e del cantante di oggi; Affrontare i dubbi del cantante di oggi, grazie a qualche cenno di fisiologia: 1. I due diaframmi e i muscoli intercostali 2. La meccanica dell'inspirazione per il prof. Souchard; Le indicazioni di García in rapporto alla fisiologia respiratoria: 1. L'Inspirazione completa 2. Lentezza e silenziosità 3. L'appoggio 4. La tenuta del petto 5. I movimenti dell'addome; Conclusioni
- Bernardo Mengozzi - Heinrich Ferdinand Mannstein - Luigi Lablache - Ferdinand Sieber - Enrico Delle Sedie
- Lilli Lehmann: 1902 dall'educazione belcantista alla scuola moderna; 1909 i dubbi e un parziale recupero della respirazione toracica; 1922 il ritorno alla respirazione del Belcanto - Luisa Tetrazzini - Enrico Caruso – Conclusioni
Capitolo 7. La postura nel Belcanto
Premessa: Manuel García - Pierfrancesco Tosi - Charles Burney - Giusto Ferdinando Tenducci - Bernardo Mengozzi - Manuel García (padre) - Heinrich Ferdinand Mannstein - Auguste Panseron - Ferdinand Sieber - Francesco Lamperti - Enrico Delle Sedie - Lilli Lehmann - Luisa Tetrazzini - Toti Dal Monte
Conclusioni
Capitolo 8. Gli esercizi respiratori del Belcanto
Premessa: Manuel García - Bernardo Mengozzi - Luigi Lablache - Heinrich Ferdinand Mannstein - Enrico Delle Sedie - Lilli Lehmann - Luisa Tetrazzini
Conclusioni
Sezione III.
IL PASSATO E IL PRESENTE NELLA RESPIRAZIONE DEL BELCANTO
Capitolo 9. La decadenza della “scuola del respiro”
Premessa: La rivoluzione del dott. Mandl: la lotta vocale e i tre tipi di inspirazione
La condanna del Méthode de Chant du Conservatoire de Musique di Parigi - Gilbert Duprez: il vero obiettivo delle critiche di Mandl - La respirazione di Duprez fra prassi esecutiva e fisiologia - L'accostamento improprio fra gli errori di Duprez e gli insegnamenti di Mengozzi - I consigli didattici di Mandl - La differenza fra il modello respiratorio del Belcanto e quello di Mandl; Il modello del Belcanto; Il modello di Mandl - Il capovolgimento del significato dei termini appoggio e sostegno
La respirazione fra il declino del Belcanto e la nascita della vocalità melodrammatica: La respirazione in rapporto alla vocalità nelle parole di Rodolfo Celletti
L'affermazione della respirazione moderna: Un'audizione con Luisa Tetrazzini, pensando a Caruso; La sopravvivenza della respirazione del Belcanto: Delle Sedie, Lehmann, García
Conclusioni
Capitolo 10. La “scuola del respiro” oggi: il passato come possibile presente
Premessa - La respirazione diaframmatico-addominale e il verismo - La respirazione costo-diaframmatica ed il Belcanto - La gestione della pressione del fiato nella scuola moderna e in quella del Belcanto - Qualche spunto di riflessione - Perché non viene recuperata la respirazione del Belcanto? - La respirazione nel canto tra fisiologicità e funzionalità - Conclusioni
Bibliografia
Indice dei nomi
RAGNI - Isabella Colbran, Isabella Rossini • Due volumi
Prezzo regolare €75,00 Salva Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%SERGIO RAGNI - Isabella Colbran, Isabella Rossini • Due volumi
Anche nella più moderna saggistica la figura di Isabella Colbran è stata sempre studiata esclusivamente attraverso le informazioni fornite dalla letteratura dedicata a Rossini. La Colbran fu invece la cantante che più d’ogni altra influenzò il melodramma italiano, potendo annoverare nel suo curriculum, al di là delle dieci opere composte per lei da Rossini, il maggior numero di compositori che a lei si ispirarono per la loro produzione: primo tra questi Johann Simon Mayr, riconosciuto come il più accreditato autore di opera seria attivo in Italia prima dell’avvento di Rossini. Questo libro intende restituire alla cantante una sua autonomia artistica, alla luce di documentazioni recuperate con un’accuratissima ricerca svolta in archivi spagnoli, francesi e italiani. Si sono così potute delineare le fasi degli studi in patria e della formazione professionale a Parigi, sotto l’egida di musicisti quali Luigi Cherubini, Girolamo Crescentini, Rodolphe Kreutzer, nel clima fervido d’iniziative dell’incoronazione di Napoleone. Fonti mai prima investigate rivelano i particolari dei rapporti privilegiati della Colbran con i reali di Spagna e poi con la famiglia Bonaparte. Lo spoglio della stampa europea, che s’interessò di lei a cominciare dal 1804, ha reso possibile la ricostruzione della carriera, giorno per giorno, fornendo precisi riscontri anche sul repertorio concertistico affrontato agli esordi. Precise testimonianze permettono di individuare gli avvenimenti precedenti il debutto teatrale sulle scene della Scala nel 1808 e di seguire il percorso artistico che porterà la Colbran al traguardo della qualifica di “Primadonna assoluta dei Reali Teatri di Napoli”. Con la rilettura di recensioni giornalistiche si è cercato di avviare una ricognizione sulla vocalità e sul temperamento dell’artista ancora svincolata dal condizionamento operato da Rossini, nonché sull’influenza reciproca e sul considerevole apporto delle sue esperienze a quelle di Rossini. Allo studio della sua figura si affianca quello di personaggi che si rivelarono determinanti per la sua formazione e la sua carriera. I suoi maestri, i castrati Carlo Marinelli e Girolamo Crescentini, così come molti dei compositori che scrissero per lei, tra i quali Giuseppe Farinelli, Nicola Manfroce, Manuel García, Francesco Sampieri, Michele Carafa assumono, di riflesso, rilevanza meritevole di ulteriori approfondimenti. La figura mitica di Domenico Barbaja, cui fa da sfondo la gloria del Teatro di San Carlo, all’epoca il più importante centro di produzione musicale nel mondo, si arricchisce di particolari che gettano nuova luce sui rapporti dell’impresario con Rossini. Alla vicenda artistica s’intreccia quella umana della donna, sopraffatta dalla prepotenza della personalità del marito. Importanti testimonianze epistolari inedite fanno chiarezza sui motivi della sua separazione da Rossini e propongono un’immagine della Colbran molto diversa da quella tramandata dalle biografie del compositore. Presentazione di Philip Gossett I tomo: pagine XLII+674+48 tavole fuori testo a colori - II tomo: pagine XX+552 Illustrato

RESCIGNO - Marianna Barbieri Nini
Prezzo regolare €25,00 Salva Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%EDUARDO RESCIGNO - Marianna Barbieri Nini. I mezzi-successi, le semi-cadute, le compiute sconfitte e i mancati trionfi di una grande cantante
Un caso certamente strano, e forse del tutto insolito: la nostra limitata conoscenza dei fatti della vita di una grande cantante dell’Ottocento, Marianna Barbieri Nini, che pure ha avuto, fra l’altro, il privilegio di essere stata la prima interprete di ben tre personaggi verdiani fra cui la celebrata e fondamentale Lady Macbeth. Ma non si tratta soltanto di una limitata informazione; infatti, quel poco che sappiamo di lei è a volte del tutto errato, come il leggendario debutto come Lucrezia Borgia nell’opera di Donizetti, una scelta determinata dal fatto che quel personaggio appare in scena mascherato. Poiché si narra che il soprano fosse afflitto da una micidiale bruttezza, si trattava di una scelta geniale: offrire allo spettatore dapprima soltanto la voce, che era bellissima – su questo sono tutti d’accordo – e svelare soltanto in corso d’opera i lineamenti del viso che a quel punto, a platea già conquistata, sarebbero stati visti come un trascurabile neo. Mettere in luce le inesattezze, significa percorrere l’intero svolgimento della carriera del soprano, una carriera anch’essa per molti aspetti anomala. Un contesto familiare benestante, inserito negli ambienti della corte granducale di Firenze, le ha facilitato un inizio soddisfacente, a cui hanno fatto seguito alcune prove del tutto negative e un ritiro dalle scene durato quasi due anni. A questo punto, divenuta moglie di un nobile senese, la cantante riprende l’attività, e lentamente, con la nonchalance appropriata al rango di contessa, conquista il successo, fino alle grandi prove verdiane.
Copertina flessibile, 345 pagine

TODDE - Chopin. L’Opera Italiana E I Cantanti
Prezzo regolare €29,00 Salva Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%TODDE - Chopin. L’Opera Italiana E I Cantanti
Il primo incontro di Chopin con una diva della lirica avvenne quando egli aveva dieci anni, dopo una delle prime sue esibizioni in pubblico, quando un'entusiasta Angelica Catalani gli regalò un orologio d'oro con dedica. Il primo amore del musicista, Konstancjia Gładkowska, era un mezzosoprano del conservatorio di Varsavia. A Parigi egli fu ammiratore di Rubini e della Pasta. Fu amico di Nourrit, della Viardot García e di Jenny Lind. Delfina Potocka cantò al capezzale di Chopin morente e Pauline Viardot García alla sua messa funebre.
Oltre alla musica popolare polacca, connaturata alla personalità di Chopin e pilastro importantissimo della sua ispirazione, l'opera lirica, in specie quella italiana, ebbe una rilevante influenza sulla sua produzione e sul suo stile. Naturalmente tali componenti venivano da lui metabolizzate, e contribuivano ad esaltare la sua originale e specifica creatività.
La passione per l'opera fu costante lungo tutta la vita di Chopin, insieme con la conoscenza e l'amicizia di vari cantanti lirici. Egli consigliava inoltre ai suoi allievi di frequentare l'opera italiana per riuscire a far “cantare” il pianoforte.
Gl'influssi italiani sulla produzione di Chopin sono stati segnalati da varie parti, a incominciare da Schumann, da Liszt e poi da Ravel, per giungere agli studi più recenti. A questo proposito si è fatto spesso, forse troppo, il nome di Bellini, sottovalutando il peso di Rossini. Inoltre, alle spalle sia di Chopin che di Bellini c'è l'opera italiana in generale.
Questo libro passa in rassegna i rapporti che Chopin ebbe con i cantanti del suo tempo e tratta dell'influenza che l'opera italiana ebbe su elementi del suo stile compositivo ed esecutivo e della sua didattica, delineando una sorta di sua biografia lungo il filone dell'opera e del canto.
Indice sommario
Nota sugli esempi musicali
Capitolo I. Tra varsavia e i primi viaggi
Capitolo II. Fuori dalla patria
Capitolo III. Parigi canora
Capitolo IV. Chopin e Pauline Viardot
Capitolo V. La saggezza di una giovane cantante
Capitolo VI. Londra canora
Capitolo VII. La fine ed il canto
Capitolo VIII. Non solo Bellini
Capitolo IX. Elementi della vocalità italiana nella musica di Chopin
Capitolo X. Suonar cantando
Capitolo XI. In margine al rubato
Bibliografia sommaria
Copertina flessibile, 146 pagine

ZEANI / VOINESCU - Talento e Bellezza • Dialogo con Sever Voinescu
Prezzo regolare €25,00 Salva Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%VIRGINIA ZEANI / SEVER VOINESCU - Talento e Bellezza • Dialogo con Sever Voinescu
Virginia Zeani, nata in Romania nel 1925, è uno dei soprani più importanti del secondo dopoguerra, protagonista in Italia – la sua seconda patria, in cui abitò per oltre trent’anni – di spettacoli storici, dalla prima mondiale de I dialoghi delle Carmelitane di Poulenc a tantissime recite di Traviata (Violetta fu il suo ruolo simbolo) e di ripescaggi di opere rare. Sposata con Nicola Rossi-Lemeni, fu legata alla migliore società romana e italiana, a partire dalla coppia Fellini-Masina con cui condivideva la residenza estiva a Fregene; dall’inizio degli anni ’80 risiede negli Stati Uniti, dove ha abbandonato la carriera sul palcoscenico per quella, non meno coronata da successi, di insegnante di canto. Questo libro non è solo una raccolta di memorie, private e pubbliche, dall’infanzia a Solovastru e Bucarest agli anni italiani e poi americani, ma anche un imperdibile spaccato di un mondo, di una società, di un clima culturale. Presentazione di † Virgil Bercea, Vescovo di Oradea Mare
Copertina flessibile, 206 pagine