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BOLZAN - Il canto e la grazia. L’universo delle Cantate di Bach
Prezzo regolare €31,00 Salva Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%CLAUDIO BOLZAN - Il canto e la grazia. L’universo delle Cantate di Bach
Stando al necrologio pubblicato dopo la morte di Johann Sebastian Bach, il musicista avrebbe realizzato cinque cicli completi di Cantate sacre. Quelle che noi conosciamo fanno parte di tre cicli non del tutto completi, mentre un quarto ciclo è ridotto a pochi titoli e del quinto non c'è più nulla. Nonostante le gravi perdite, le Cantate bachiane costituiscono un corpus di musiche di eccezionale qualità artistica, oltre che la testimonianza di una spiritualità altissima, secondo la quale “dove c'è della musica devota, Dio è sempre presente con la sua Grazia” (Bach). Ciò che colpisce di questo repertorio è la varietà dell'ispirazione, la complessità della scrittura, la ricchezza della strumentazione, la traduzione musicale della parola sacra attraverso un percorso retorico di inedita valenza, valori posti al servizio di creazioni che avevano lo scopo di commentare attraverso la musica i testi di ispirazione religiosa utilizzati, fornendo nel contempo un percorso esegetico ed etico impareggiabile. Questo libro vuole fornire ad un lettore interessato alla musica - anche se non competente o storicamente agguerrito - una lettura di tutte le Cantate sacre giunte fino a noi disposte in ordine cronologico, fornendo tutti i dati necessari per inquadrare ogni composizione nel suo contesto religioso, formale, stilistico, linguistico e retorico, inserendo un'ampia Appendice dedicata alle Cantate profane, anch'esse disposte in ordine cronologico e selezionate allo scopo di fornire una gamma esauriente di tipologie, di stilemi, di soluzioni espressive.
INDICE–SOMMARIO
Introduzione
Capitolo I - Le prime Cantate
Capitolo II - Le Cantate di Weimar; Parentesi profana
Capitolo II - Da Köthen a Lipsia
Capitolo III - La prima annata di Cantate a Lipsia (1723-24); Le Cantate basate su testi di vari poeti; Le Cantate della prima annata: l'inizio dell'anno ecclesiastico
Capitolo IV - La seconda annata di Cantate a Lipsia (1724-25); Le Cantate su corale; La seconda annata: Cantate su corale per l'inizio dell'anno ecclesiastico; La seconda annata: Le Cantate su testi di Christiane Mariane von Ziegler
Capitolo V - Terzo ciclo annuale di Cantate; Esecuzioni del 1725-26; Terzo ciclo annuale di Cantate: esecuzioni del 1726-27; Una parentesi funebre; La Trauer-Ode BWV 198
Capitolo VI - La quarta annata di Cantate a Lipsia (1728-29)
Capitolo VII - Altre Cantate su corale
Capitolo VIII - Altre Cantate liturgiche
Capitolo IX - Cantate destinate a particolari cerimonie religiose; Cantate per il rinnovo del Consiglio Comunale; Le Cantate funebri; Le Cantate matrimoniali; Cantate per il servizio liturgico dell'Università; Cantate con destinazioni diverse
Appendice
Le Cantate profane
Conclusione
Una musica da chiesa ben regolata
Nota bibliografica
Indice alfabetico per incipit delle Cantante
Indice delle Cantate per numero di catalogo
Indice delle Cantate in ordine cronologico
Indice dei nomi
Copertina flessibile, 376 pagine
CANTÙ - L'Universo di Puccini da Le Villi a Turandot
Prezzo regolare €20,00 Salva Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%ALBERTO CANTÙ - L'Universo di Puccini da Le Villi a Turandot
Introduzione di Daniele Gatti
Da Manon Lescaut, il primo capolavoro, a Turandot che è l’ultimo melodramma “popolare”, fanno dieci colpi e altrettanti centri. E’ un fatto eccezionale nella storia del teatro musicale e un’eccezione assoluta nell’Opera del Novecento. Basterebbero questi dati a dimostrare la statura della musica e della drammaturgia di Giacomo Puccini (Lucca 1858-Bruxelles 1924) come il pubblico subito comprese mentre la critica, specie nostrana, per una situazione storico-culturale sfavorevole, stentò a riconoscere. Fece eccezione Georg Bernard Shaw che, di primo acchito, vide in Puccini l’erede di Verdi. Lo riconobbe tale anche se il mondo pucciniano dista anni luce da quello verdiano nel rispecchiare - Puccini campione della modernità - le ansie e gli smarrimenti dell’uomo del XX secolo, nell’accogliere e lenire i suoi bisogni emotivi. Questo libro copre un’avventura creativa lunga quarant’anni. Parte dalle profetiche Villi e dall’importante esperienza di crescita che fu il tormentatissimo Edgar (dal 2007 ne abbiamo la “versione prima” che si credeva perduta). Passa attraverso la “trilogia popolare” La bohème-Tosca-Madama Butterfly verso il Puccini più squisitamente novecentesco de La fanciulla del West, del cosiddetto Trittico (Il tabarro, Suor Angelica, Gianni Schicchi) e della Commedia lirica (non Operetta) La rondine. Chiude sull’incompiuta Turandot con i diversi Finali di altro autore, incluso quello composto all’inizio del XXI secolo da Luciano Berio in un dialettico rapporto creativo fra ieri e oggi. Il libro si propone di ricavare un vero e proprio romanzo della drammaturgia di Puccini: una biografia d’artista attraverso le opere. Il viaggio accompagna il lettore per mano nel mondo pucciniano. Lo fa secondo criteri di alta divulgazione che respingono gli ermetismi senza rinunciare all’indagine di colui che oggi si può tranquillamente indicare come uno fra i maggiori uomini di teatro d’ogni tempo.