Suddiviso in undici capitoli, il volume si concentra sulle fonti che, tra Ottocento e Novecento, hanno ispirato una serie di composizioni musicali russe, e poi sovietiche, di vario genere, dall’opera al balletto e alla musica da camera e/o sinfonica; fonti che sono di natura disparata e che traggono origine dalla mitologia, dal folclore, dall’oralità, dalla letteratura, ma anche, ovviamente, da reminiscenze personali dei vari artisti presenti in queste pagine. Compositori molto noti, come Čajkovskij, Prokof’ev, Šostakovič, Stravinskij e, forse, Rimskij-Korsakov, sono messi accanto ad alcuni compositori meno noti o forse addirittura sconosciuti, in Occidente, ma che sono tuttora noti in Russia, come Arenskij, Dargomyžskij, Rubinštejn e Serov. Il volume si prefigge di affrontare la sfera musicale presa in esame da un’angolatura originale, in grado di mettere in luce le dinamiche e le motivazioni che hanno spinto gli artisti qui annoverati a realizzare, di volta in volta, i loro lavori, e ricerca, al contempo, altri significati, oltre a quelli meramente espliciti delle varie opere, altre piste interpretative, magari meno evidenti di primo acchito ma che un’analisi minuziosa e, soprattutto, animata dalla curiosità, può andare a scovare tra le righe del testo. Ed ecco perché questo libro si rivolge anche un pubblico che poco o nulla sa di musica, di balletto o di teatro musicale russi, per solleticarne la curiosità e consentire, eventualmente, un primo approccio con testi letterari, poetici, teatrali che, una volta messi in musica, assumono vita propria e non sono mai avulsi dalle contingenze — storiche, politiche, sociali o personali — in cui vengono alla luce.