Le Regole di vita musiale (Musikulische Haus-und Lebensregeln letteralmente "Regole musicali per la casa e per la vita") erano state originariamente destinate
da Schumann ad essere inserite tra i vari brani dell'Album für die Jugend (Album per la gioventù Op. 68), composto nel 1848 e pubblicato a Lipsia nel 1849: In realtà Schumann rinunciò a questo progetto e pubblicò il proprio scritto, probabilmente rielaborato ed ampliato, come supplemento al fascicolo N. 36 (1850) della "Neue Zeitschrift für Musik”, la rivista che egli stesso aveva fondato nel 1833, dirigendola per una dozzina d'anni. Più tardi le Regole furono edite come Appendice all'Album für die Jugend. Schumann, che attribuiva grande importanza a questo suo scritto, non riuscì mai, come desiderava, a pubblicarne un'edizione a se stante in forma di opuscolo. La sua vasta diffusione, sin dalla seconda metà dell'Ottocento, è comunque testimoniata dall'edizione francese, curata da Franz Liszt, e da quella inglese, curata da Heinrich Hugo Pierson. La prima traduzione italiana fu realizzata da E. F. Bossoli Consigli di Roberto Schumann ai giovani studiosi di musica, Milano 1886. Due principi fondamentali informano queste Regole. In primo luogo, la didattica pianistica non può prescindere da una formazione musicale completa, che permetta ai giovani di cogliere nelle sue motivazioni strutturali più profonde e nelle sue radici storiche la concretezza del Pensiero musicale, cui va subordinata ogni considerazione di carattere astrattamente tecnico, La formazione dell'orecchio, l'esercizio della memoria, il possesso della teoria, dell'armonia e del contrappunto, la pratica della musica da camera, dell'orchestra, del canto corale, dell'organo, la conoscenza dei grandi capolavori del passato e del canto popolare, la percezione del divenire del discorso musicale, lo sviluppo dell'intuito e delle facoltà creative, la quale deve inglobare in sé - secondo Schumann - il momento più strettamente tecnico della prassi strumentale. questi sono alcuni dei momenti. Ma a sua volta - e questo è il secondo aspetto delle Regole di Schumann l'apprendistato musicale non può prescindere da una maturazione dei giovani sia sul piano culturale, attraverso un dialogo costante ed aperto con le altre manifestazioni dell'arte e del pensiero, sia su quello morale, nella consapevolezza che l'arte e la eultura non sono un mezzo, bensi un fine, cui dedicare, al servizio dell'umanità, le energie migliori della propria personalità. A più di un secolo di distanza, le Regole di Sechmann mantengono intatto il loro valore e la loro attualità.
Francesco Degrada