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SCHUBERT - Die Zauberharfe
Regular price €13,35 Save Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%SCHUBERT - DIE ZAUBERHARFE
Musiche per uno Zauberspiel in 3 atti
Palmerin - Thomas Moser
Un Cavaliere - József Németh
Attori - Christine Ostermayer, Walter Schwickerath, Roswitha Dierck, Kurt Schossmann, Otto Edelmann
Teatro Nazionale di Szeged
Tito Gotti
Registrazione dal vivo del 1983
***
Accanto ad Alfonso und Estrella e a Fierrabras, Die Zauberharfe è oggi una delle opere teatrali schubertiane più eseguite, o, quantomeno, suoi allestimenti circolano con una certa regolarità, uscendo anche dai confini della Germania e dell’Austria (ricordiamo la rappresentazione bolognese del 1983). A questo lavoro, in particolare, è connessa una piccola curiosità: la sua ouverture venne, non si sa quando né per quale motivo, sostituita a quella che doveva aprire le musiche di scena per Rosamunde e finì quindi per conquistarsi una personale popolarità sradicata dal contesto originario. Solo recentemente si è dimostrato che la vera collocazione della presunta ouverture di Rosamunde era invece Die Zauberharfe, districando così i nodi di un equivoco che era andato complicandosi ancor più a causa della circolazione di una versione di Alfonso und Estrella contenente a sua volta la stessa ouverture; fra l’altro, il testo completo di quest’opera-melologo è andato perso ed è stato possibile ricostruirlo solo in base alle annotazioni residue lasciate da Schubert sulla partitura. Per melologo si intende la soluzione del rapporto musica-parola teorizzata e sperimentata per la prima volta da Jean Jacques Rousseau (il cui Pigmalion è del 1770), ma rimasta abbastanza inconsueta nella pratica operistica: anziché cantare, e magari alternare alle arie e ai cori le sezioni parlate o in stile di recitativo, ci si limita a declamare il testo, in modo che l’orchestra accompagni la parola recitata. Cherubini era ricorso al melologo in una scena della Medea, Beethoven aveva fatto altrettanto nel Fidelio e non troppo di rado si incontravano esempi analoghi nell’opera francese; ma l’espediente restava limitato a momenti circoscritti e di intensa drammaticità. Il fatto che l’intera Zauberharfe sia impostata sul principio del melologo conferma le deduzioni che si traggono dalla conoscenza del teatro schubertiano: innanzitutto il compositore aveva eletto a suoi modelli – oltre a Gluck e a Mozart – Cherubini e Spontini, profeti della grande opera tragica cui egli stesso ambiva di arrivare, e ricorreva quindi a un espediente drammatico che essi soli, pur nel loro parco uso, avevano immortalato in quest’ambito. Nello stesso tempo, però, il melologo furoreggiava nei teatri popolari dell’epoca come struttura privilegiata di ‘drammoni’ a effetto, che non mancavano di strabiliare il pubblico; dopo il successo del francese Pixérécourt (che lo chiamava mélodrame) il melologo si era trapiantato infatti anche nei paesi tedeschi con la funzione ancillare di colonna sonora. I caparbi approcci operistici di Schubert non vanno considerati come triste esempio di mancanza di autocritica, ma come disperato tentativo di sottrarsi alle ristrettezze economiche tramite la notorietà che solo un successo operistico poteva assicurare; e in questa prospettiva non stupisce che l’occhio di Schubert sia caduto sull’ennesimo ‘polpettone’ alla moda e per giunta su una formula estetica consacrata sì da grandi autori, ma anche gradita, pur sotto una veste degradata, al pubblico contemporaneo.
Insieme a Die Zwillingsbrüder (Vienna), Die Zauberharfe è l’unica opera di Schubert rappresentata vivente l’autore; se si eccettua qualche isolato apprezzamento nei confronti della musicalità di Schubert, la reazione della critica fu negativa, e quella del pubblico non dovette essere molto più incoraggiante, tanto che dopo poche repliche l’opera fu tolta dal cartellone. Non giova naturalmente all’ispirazione schubertiana la massiccia presenza di soldati e cavalieri, per i quali scrive impacciatissime marce, quanto mai estranee alle sue corde espressive; come al solito, la partitura contiene spunti bellissimi, fiori smarriti nella vacua opulenza degli artifici teatrali. Bisognerebbe sempre tenere presente come Schubert si illudesse di potersi servire del canale operistico per far giungere al pubblico i suoi Lieder e i suoi brani corali; è sotto questa dimensione ‘utopistico-cameristica’ che il compositore affronta le insidie del confronto teatrale, destinato a priori al fallimento. Prodighe di pagine commoventi in senso assoluto, ossia se estrapolate dal contesto, le opere di Schubert mancano del più elementare nerbo teatrale e di ogni tensione drammatica, a conferma del talento squisitamente lirico e introspettivo dell’autore; eppure proprio l’ingenua ricerca di effetti spettacolari, volti a impressionare il pubblico, compromise, per le complicate acrobazie registiche che richiedeva, le esili possibilità di successo delle due sole opere che Schubert sia riuscito a vedere allestite. (Baldini & Castoldi)
SCHUBERT - Die Zauberharfe (libretto)
Regular price €33,50 Sale price €29,50 Save 12%SCHUBERT - DIE ZAUBERHARFE
Musiche per uno Zauberspiel in 3 atti
Palmerin - Thomas Moser
Un Cavaliere - József Németh
Attori - Christine Ostermayer, Walter Schwickerath, Roswitha Dierck, Kurt Schossmann, Otto Edelmann
Teatro Nazionale di Szeged
Tito Gotti
Registrazione dal vivo del 1983
***
Accanto ad Alfonso und Estrella e a Fierrabras, Die Zauberharfe è oggi una delle opere teatrali schubertiane più eseguite, o, quantomeno, suoi allestimenti circolano con una certa regolarità, uscendo anche dai confini della Germania e dell’Austria (ricordiamo la rappresentazione bolognese del 1983). A questo lavoro, in particolare, è connessa una piccola curiosità: la sua ouverture venne, non si sa quando né per quale motivo, sostituita a quella che doveva aprire le musiche di scena per Rosamunde e finì quindi per conquistarsi una personale popolarità sradicata dal contesto originario. Solo recentemente si è dimostrato che la vera collocazione della presunta ouverture di Rosamunde era invece Die Zauberharfe, districando così i nodi di un equivoco che era andato complicandosi ancor più a causa della circolazione di una versione di Alfonso und Estrella contenente a sua volta la stessa ouverture; fra l’altro, il testo completo di quest’opera-melologo è andato perso ed è stato possibile ricostruirlo solo in base alle annotazioni residue lasciate da Schubert sulla partitura. Per melologo si intende la soluzione del rapporto musica-parola teorizzata e sperimentata per la prima volta da Jean Jacques Rousseau (il cui Pigmalion è del 1770), ma rimasta abbastanza inconsueta nella pratica operistica: anziché cantare, e magari alternare alle arie e ai cori le sezioni parlate o in stile di recitativo, ci si limita a declamare il testo, in modo che l’orchestra accompagni la parola recitata. Cherubini era ricorso al melologo in una scena della Medea, Beethoven aveva fatto altrettanto nel Fidelio e non troppo di rado si incontravano esempi analoghi nell’opera francese; ma l’espediente restava limitato a momenti circoscritti e di intensa drammaticità. Il fatto che l’intera Zauberharfe sia impostata sul principio del melologo conferma le deduzioni che si traggono dalla conoscenza del teatro schubertiano: innanzitutto il compositore aveva eletto a suoi modelli – oltre a Gluck e a Mozart – Cherubini e Spontini, profeti della grande opera tragica cui egli stesso ambiva di arrivare, e ricorreva quindi a un espediente drammatico che essi soli, pur nel loro parco uso, avevano immortalato in quest’ambito. Nello stesso tempo, però, il melologo furoreggiava nei teatri popolari dell’epoca come struttura privilegiata di ‘drammoni’ a effetto, che non mancavano di strabiliare il pubblico; dopo il successo del francese Pixérécourt (che lo chiamava mélodrame) il melologo si era trapiantato infatti anche nei paesi tedeschi con la funzione ancillare di colonna sonora. I caparbi approcci operistici di Schubert non vanno considerati come triste esempio di mancanza di autocritica, ma come disperato tentativo di sottrarsi alle ristrettezze economiche tramite la notorietà che solo un successo operistico poteva assicurare; e in questa prospettiva non stupisce che l’occhio di Schubert sia caduto sull’ennesimo ‘polpettone’ alla moda e per giunta su una formula estetica consacrata sì da grandi autori, ma anche gradita, pur sotto una veste degradata, al pubblico contemporaneo.
Insieme a Die Zwillingsbrüder (Vienna), Die Zauberharfe è l’unica opera di Schubert rappresentata vivente l’autore; se si eccettua qualche isolato apprezzamento nei confronti della musicalità di Schubert, la reazione della critica fu negativa, e quella del pubblico non dovette essere molto più incoraggiante, tanto che dopo poche repliche l’opera fu tolta dal cartellone. Non giova naturalmente all’ispirazione schubertiana la massiccia presenza di soldati e cavalieri, per i quali scrive impacciatissime marce, quanto mai estranee alle sue corde espressive; come al solito, la partitura contiene spunti bellissimi, fiori smarriti nella vacua opulenza degli artifici teatrali. Bisognerebbe sempre tenere presente come Schubert si illudesse di potersi servire del canale operistico per far giungere al pubblico i suoi Lieder e i suoi brani corali; è sotto questa dimensione ‘utopistico-cameristica’ che il compositore affronta le insidie del confronto teatrale, destinato a priori al fallimento. Prodighe di pagine commoventi in senso assoluto, ossia se estrapolate dal contesto, le opere di Schubert mancano del più elementare nerbo teatrale e di ogni tensione drammatica, a conferma del talento squisitamente lirico e introspettivo dell’autore; eppure proprio l’ingenua ricerca di effetti spettacolari, volti a impressionare il pubblico, compromise, per le complicate acrobazie registiche che richiedeva, le esili possibilità di successo delle due sole opere che Schubert sia riuscito a vedere allestite. (Baldini & Castoldi)
SCHUBERT - Die Zwillingsbrüder
Regular price €8,81 Save Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%FRANZ SCHUBERT - DIE ZWILLINGSBRÜDER
Georg Heckel, Petra Labitzke, Hubert Schmid, Matthias Schaltezky, Sönke Morbach; Philarmonia Mediterranea, Solisti Cantori; Peter?maag
SCARICA IL LIBRETTO
SINICO - Marinella
Regular price €26,70 Save Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%GIUSEPPE SINICO - MARINELLA
Francesco Capello - Dax Velenich
Falco - Giovanni Alberico Spiazzi
Marinella - Marianna Prizzon
Baccio - Giuliano Pelizon
Donna Elvira - Iulia Szabo
Orchestra e Coro dell'Opera Giocosa del Friuli Venezia Giulia
Severino Zannerini
Registrazione dal vivo / live recording, Trieste 2010
SMAREGLIA - Nozze istriane
Regular price €13,35 Save Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%ANTONIO SMAREGLIA - NOZZE ISTRIANE
Marussa - Svetla Vassileva
Lorenzo - Ian Storey
Nicola - Alberto Mastromarino
Biagio - Giorgio Surjan
Menico - Enzo Capuano
Luze - Katja Lytting
Orchestra e coro del Teatro Verdi di Trieste
Tiziano Severini
Registrazione dal vivo / live recording, Trieste 1999
SPONTINI - Teseo riconosciuto
Regular price €13,35 Save Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%GASPARE SPONTINI - TESEO RICONOSCIUTO
Prima esecuzione moderna
Egeo - Carlo Allemano
Teseo - Diego d'Auria
Asteria - Sonia Visentin
Medea - Paoletta Marrocu
Connida - Stefano Rinaldi Miliani
Evandro - Carlo Bosi
Leucippe - Daniela Piccini
Ombra d'Etra - Patricia Borromei
Orchestra filarmonica marchigiana, Coro lirico marchigiano "Vincenzo Bellini"
Alberto Zedda
Registrazione dal vivo/live recording, Jesi 1995
STRADELLA - Esule dalle Sfere
Regular price €13,35 Save Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%ALESSANDRO STRADELLA - Esule dalle Sfere
Roberta Invernizzi • Marco Lazzara • Riccardo Ristori • Silvia Piccollo • Mario Nuvoli • Carlo Lepore
Estevan Velardi
STRADELLA - Il Barcheggio
Regular price €26,70 Save Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%ALESSANDRO STRADELLA - Il Barcheggio
Valentina Valente (soprano), Marco Lazzara (countertenor), Giovanni Dagnino (bass)
Camerata Ligure, Estevan Velardi
STRADELLA - Moro per amore
Regular price €40,05 Save Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%ALESSANDRO STRADELLA - MORO PER AMORE
Riccardo Ristori (baritono), Roberta Invernizzi (soprano), Marco Lazzara (contro-tenore), Silvia Piccollo (soprano), Marco Beasley (tenore),Valeria Matacchini, Maria Grazia Liguori
Alessandro Stradella Consort, Estevan Velardi
STRADELLA - Qual prodigio, Sonata, Lasciate ch'io respiri
Regular price €13,35 Save Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%ALESSANDRO STRADELLA
Anna Chierichetti, Francesca Ji-Hyun Park, Gianluca Buratto, Rosita Frisani,
Alessandro Stradella Consort
Estevan Velardi
STRADELLA / STEFFANI - Cantate a voci miste
Regular price €13,35 Save Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%STRADELLA
STEFFANI
Silvia Piccollo, soprano
Marco Lazzara, controtenore
Roberto Balconi, controtenore
Marco Perrella, basso
Edward Smith, clavicembalo
Ursula Joubert, violino
Andrea Bergmann, violino
Alessandro Stradella Consort
Estevan Velardi
TARTINI - Concerto in Sol Maggiore D 78 et. al.
Regular price €13,35 Save Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%TRAETTA - Le Serve Rivali
Regular price €36,50 Save Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%TOMMASO TRAETTA - Le Serve Rivali
Letanzio - Paolo Barbacini
Carlina - Daniela Dessy
Palmetta - Maria Rosa Nazario
Giacinta - Franca Mattiucci
Giannino - Dano Raffanti
Don Grillo - Alessandro Corbelli
Orchestra Sinfonica Di San Remo
Fabio Luisi
Direttore - Fernando Mainardi
TRAETTA - Stabat Mater 1776, Mottetto
Regular price €13,35 Save Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%TOMMASO TRAETTA
Stabat Mater 1776 • Mottetto In nocte plena horrore
Alaina Brown (soprano), Maria Notararigo (soprano), Sonia Tomasino (contralto), Vincenzo Monteleone (tenore), Ugo Guagliardo (basso)
Diego Cannizzaro (organo)
Coro dell'Operalaboratorio 1999, Orchestra Filarmonica Siciliana 'Franco Ferrara' Fabio Ciulla
VACCAJ - Giulietta e Romeo
Regular price €13,35 Save Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%
Giulietta - Paula Almerares
Romeo - Maria José Trullu
Capellio - Dano Raffanti
Tebaldo - Armando Ariostini
Lorenzo - Enrico Turco
Adele - Elena Marinangeli
Orchestra Filarmonica Marchigiana, Coro Lirico Marchigiano"Vincenzo Bellini"
Tiziano Severini
Registrazione dal vivo / live recording, Jesi 1996
WOLF-FERRARI - Il Campiello
Regular price €26,70 Save Liquid error (snippets/product-template line 131): Computation results in '-Infinity'%ERMANNO WOLF-FERRARI - IL CAMPIELLO
Commedia lirica in tre atti
Gasparina - Roberta Canziani
Luçieta - Diana Mian
Gnese - Patrizia Cigna
Orsola - Cristina Sogmaister
Dona Cate Panciana - Max René Cosotti
Pasqua Polegana - Nicola Pamio
Zorzeto - Giacomo Patti
Il Cavalier Astolfi - Maurizio Leoni
Anzoleto - Italo Proferisce
Fabrizio - Gabriele Bolletta
Orchestra Regionale Filarmonica Veneta, Coro Li. Ve.,
Stefano Romani
Historical recordings
A collection focusing on historical singers in rare recordings - mostly in the form of “portrayals”. The singers featured here are the ones who have made opera legendary. Hence the name “Il Mito dell’Opera” - “Legendary Opera”
News from the Past
This series features rarely performed operas, symphonic music and chamber works. Many of these recordings were world première recordings. Hence the title “Novità del Passato” – they are all “News from the Past”.
Registrazioni integrali dell'epoca d'oro
Questa serie comprende le registrazioni complete, esclusivamente dal vivo, di opere del periodo d'oro della lirica. Nota anche con la sigla HOC, l'acronimo di Historical Opera Collection, è la continuazione della serie "Golden Age of Opera".