Queste Sei Sonate, pubblicate per la prima volta dalla casa editrice Carisch S.p.A., fanno parte di una raccolta di 19 Sonate per il solo Cembalo, di G. Paisiello, ritrovate da Corradina Mola
Il fecondissimo Compositore rivela in queste "Sonate", che erano rimaste fin qui ignote, uno stile leggiadro e brioso, una linea melodica sempre fresca ed originale, una costruzione aggraziata ed elegante; ed insieme assai semplice, quasi che le abbia composte per riposare della sua esuberante vena creativa. Di Paisiello sono note una grande quantità di Opere Teatrali; molte Messe; Sinfonie; Concerti; Quartetti; Sonate per più istrumenti; Cantate; un Oratorio; la Passione di Gesù Cristo; una Pastorale per il S. Natale; Miserere; Requiem; Te Deum; ecc., mentre non si conoscevano le Sonate per Cembalo che vengono ora ad aggiungersi come gemme rare e preziose alla magnifica ghirlanda.
PERGOLESI - Il prigionier superbo, riduzione per canto e pianoforte condotta sull'edizione critica • Testo italiano
Basato sulla rielaborazione di un vecchio libretto anonimo di Francesco Silvani (1705), La fede tradita e vendicata, il dramma serio Il prigionier superbo di Giovanni Battista Pergolesi fu presentato al Teatro di San Bartolomeo in Napoli il 5settembre 1733. Si trattava del lavoro di un giovane compositore che nel giro di pochi mesi aveva gi raccolto i primi e importanti successi nei teatri, nelle chiese e presso le famiglie dell'aristocrazia napoletana. Con Il prigionier superbo,Pergolesi si accostava a un soggetto teatrale fortunato, la cui vitalit era assicurata dal drammatico conflitto tra amor filiale e amore coniugale, che si manifesta nella scena centrale dell'opera. Tra gli atti del dramma serio furono rappresentatigli intermezzi La serva padrona, il cui travolgente successo sarebbe diventato, di lì a poco, fenomeno europeo.Fonte principale dell'edizione è una copia della partitura conservata al Conservatorio "San Pietro a Majella" di Napoli, redatta da Giuseppe Sigismondo che ebbe a disposizione, molto probabilmente, il perduto manoscritto autografo di Pergolesi. Oltreche alla fonte principale, l'edizione attinge a due altre copie della partitura, conservate rispettivamente presso la Biblioteca Oratoriana dei Girolamini e il Conservatorio di Napoli, e a un certo numero di arie estratte manoscritte.
PERGOLESI - La serva padrona, riduzione per canto e pianoforte • Testo italiano
Rappresentata per la prima volta nel 1733 al Teatro San Bartolomeo di Napoli, in occasione del compleanno dell'imperatrice Elisabetta Cristina, La serva padrona fu composta da Giovanni Battista Pergolesi come intermezzo tra gli atti del suo dramma per musica Il prigionier superbo. La produzione sacra e operistica seria di Pergolesi è apprezzabile per lo spirito di tenera malinconia e la forza drammatica che animano le pagine migliori; ma il senso di comicità, una notevole introspezione psicologica dei personaggi e una essenzialità di concezione musicale fanno dei suoi intermezzi degli autentici capolavori. La serva padrona, in particolare, ebbe un'influenza straordinaria su tutta l'opera comica italiana e straniera. Quando arrivò a Parigi il 1° agosto 1752 con la compagnia di commedianti di Eustachio Bambini, La serva padrona incontrò le accoglienze entusiastiche degli intellettuali più illuminati, che lavoravano all'Encyclopédie, e scatenò una disputa sull'arte italiana e francese, che passò alla storia come la "querelle des bouffons". D'Alambert giudicò La serva padrona una creazione esemplare, Rousseau ne curò a proprie spese la prima edizione in Francia. Da allora il capolavoro non ha più subito eclissi.
PERGOLESI - La serva padrona, riduzione per canto e pianoforte, copertina rigida • Testo italiano
Rappresentata per la prima volta nel 1733 al Teatro San Bartolomeo di Napoli, in occasione del compleanno dell'imperatrice Elisabetta Cristina, La serva padrona fu composta da Giovanni Battista Pergolesi come intermezzo tra gli atti del suo dramma per musica Il prigionier superbo. La produzione sacra e operistica seria di Pergolesi è apprezzabile per lo spirito di tenera malinconia e la forza drammatica che animano le pagine migliori; ma il senso di comicità, una notevole introspezione psicologica dei personaggi e una essenzialità di concezione musicale fanno dei suoi intermezzi degli autentici capolavori. La serva padrona, in particolare, ebbe un'influenza straordinaria su tutta l'opera comica italiana e straniera. Quando arrivò a Parigi il 1° agosto 1752 con la compagnia di commedianti di Eustachio Bambini, La serva padrona incontrò le accoglienze entusiastiche degli intellettuali più illuminati, che lavoravano all'Encyclopédie, e scatenò una disputa sull'arte italiana e francese, che passò alla storia come la "querelle des bouffons". D'Alambert giudicò La serva padrona una creazione esemplare, Rousseau ne curò a proprie spese la prima edizione in Francia. Da allora il capolavoro non ha più subito eclissi.
PERGOLESI - Stabat Mater, riduzione per canto e pianoforte condotta sull'edizione critica • Testo latino
Parallelamente all'attività di operista, Giovanni Battista Pergolesi fu nella sua breve carriera artistica fecondo autore di musica sacra. Agli ultimi mesi della sua vita sono da ascrivere alcune delle composizioni più importanti in questo ambito: il Salve Regina e, soprattutto, lo Stabat Mater per soprano e contralto, orchestra d'archi e organo.
Pergolesi ricevette la commissione dello Stabat Mater dai Cavalieri della Vergine dei dolori della Confraternita di San Luigi al Palazzo nel 1736 per sostituire lo Stabat Mater di Alessandro Scarlatti, risalente al 1724.
In quel periodo le sue condizioni di salute erano già precarie e, come confidò al suo vecchio maestro Francesco Feo, non aveva tempo per riposarsi o pensare a rimettersi, poiché l'opera andava finita, e "anche in fretta". Secondo la tradizione infatti Pergolesi completò lo Stabat Mater il giorno della sua morte, il 16 marzo del 1736, nel convento dei Cappuccini di Pozzuoli.
KATY PERRY - Witness, spartito ufficiale (Piano/Vocal/Guitar)
Witness è il quinto album in studio della cantante statunitense Katy Perry. Contenente il singolo di successo Chained to the Rhythm. Il nostro spartito ufficiale per pianoforte, voce e chitarra include le seguenti canzoni: Bigger Than Me · Bon Appetit · Deja Vu · Hey Hey Hey · Into Me You See · Mind Maze · Miss You More · Pendulum · Power · Roulette · Save As Draft · Swish Swish · Tsunami · Witness.
PINK FLOYD - A Momentary Lapse Of Reason, spartito ufficiale (Piano/Vocal/Guitar)
A Momentary Lapse of Reason è il tredicesimo album in studio del gruppo musicale britannico Pink Floyd, pubblicato nel 1987. Vi presentiamo qui lo spartito ufficiale con le canzoni arrangiate per pianoforte-voce-chitarra.
PINK FLOYD - Dark Side Of The Moon, spartito ufficiale (Piano/Vocal/Guitar)
L'album rappresentativo del progrock internazionale per eccellenza: The Dark Side of the Moon. Presentato qui come spartito per piano/vocal/guitar.
Contenuti:
1. Brain Damage 2. Breathe 3. Breathe (Reprise) 4. Eclipse 5. The Great Gig In The Sky 6. Money 7. Time 8. Us And Them 9. Wots...Uh The Deal (Bonus song from Obscured by Clouds)
PINK FLOYD - Piano Sheet Music Anthology, spartito ufficiale (Piano/Vocal/Guitar)
I Pink Floyd sono stati un gruppo musicale rock britannico. Considerati i capostipiti del Rock Progressivo, sono di loro creazione gli album come The Wall e Wish You Were Here.
Contenuti:
1. Hey You [Pink Floyd]
2. Wish You Were Here [Pink Floyd]
3. Mother [Pink Floyd]
4. Have A Cigar [Pink Floyd]
5. Stop [Pink Floyd]
6. Nobody Home [Pink Floyd]
7. Another Brick In The Wall [Pink Floyd]
8. High Hopes [Pink Floyd]
9. Run Like Hell [Pink Floyd]
10. Us And Them [Pink Floyd]
11. Pigs (Three Different Ones) [Pink Floyd]
12. The Great Gig In The Sky [Pink Floyd]
13. Shine On You Crazy Diamond (Parts 1-7) [Pink Floyd]
PINK FLOYD - The Wall, spartito ufficiale (Piano/Vocal/Guitar)
The Wall è l'undicesimo album in studio del gruppo musicale britannico Pink Floyd. Il successo dell'album fu enorme: fu l'album più venduto negli Stati Uniti d'America nel 1980, divenendo uno degli album doppi più venduti nella storia. Vi presentiamo qui lo spartito ufficiale dell'album The Wall proposto per pianoforte/voce/chitarra.
Contenuti:
1. In the Flesh? 2. The Thin Ice 3. Another Brick in the Wall Part 1 4. The Happiest Days of Our Lives 5. Another Brick in the Wall Part 2 6. Mother 7. Goodbye Blue Sky 8. Empty Spaces 9. Young Lust 10. One of My Turns 11. Don't Leave Me Now 12. Another Brick in the Wall Part 3 13. Goodbye Cruel World 14. Hey You 15. Is There Anybody Out There? 16. Nobody Home 17. Vera 18. Bring the Boys Back Home 19. Comfortably Numb 20. The Show Must Go On 21. In the Flesh 22. Run Like Hell 23. Waiting for the Worms 24. Stop 25. The Trial 26. Outside the Wall
PINK FLOYD - Wish You Were Here, spartito ufficile (Piano/Vocal/Guitar)
Forse uno degli album di maggior successo della band inglese: "Wish You Were Here". Ve lo proponiamo qui come spartito ufficiale per piano/vocal/guitar.
Contenuti:
1. Wish You Were Here 2. Shine On You Crazy Diamond (Part I) 3. Shine On You Crazy Diamond (Part II) 4. Shine On You Crazy Diamond (Part III) 5. Shine On You Crazy Diamond (Part IV) 6. Shine On You Crazy Diamond (Part V) 7. Shine On You Crazy Diamond (Part VI) 8. Shine On You Crazy Diamond (Part VII) 9. Shine On You Crazy Diamond (Part VIII) 10. Shine On You Crazy Diamond (Part IX) 11. Have A Cigar 12. Welcome To The Machine
POZZOLI - Solfeggi Cantati Con Accompagnamento Di Pianoforte • I Corso
Come nozione fondamentale del solfeggio cantato e indispensabile che l'allievo sappia distinguere nelle loro diverse altezze i suoni della scala. Per arrivare a ciò sarà bene quindi esercitare l'allievo a cantare lentamente e con intonazione sicura le note della scala, prima in senso ascendente e discendente poi anche in modo saltuario.
L'insegnante si varra all'uopo, con opportune indicazioni, dei disegni raffiguranti la scala e del rigo qui sotto offerti.
POZZOLI - Solfeggi Cantati Con Accompagnamento Di Pianoforte • II Corso
Come nozione fondamentale del solfeggio cantato e indispensabile che l'allievo sappia distinguere nelle loro diverse altezze i suoni della scala. Per arrivare a ciò sarà bene quindi esercitare l'allievo a cantare lentamente e con intonazione sicura le note della scala, prima in senso ascendente e discendente poi anche in modo saltuario. L'insegnante si varrà all'uopo, con opportune indicazioni, dei disegni raffiguranti la scala e del rigo qui sotto offerti.
Raccolta di musiche monodiche e melodiche poco divulgate dall'antichità fino al Secolo XVII - notate, armonizzate e tradotte modernamente per canto e pianoforte.
ELVIS PRESLEY - 30 Number 1 Hits, spartito ufficiale (Piano/Vocal/Guitar)
30 Number 1 Hits è un album compilation greatest hits del cantante statunitense Elvis Presley che raccoglie suoi brani che raggiunsero la prima posizione in classifica in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. L'album venne pubblicato dalla RCA Records il 24 settembre 2002
PUCCINI - Composizioni vocali da camera • Testo italiano
Puccini compose delle bellissime liriche per voce e pianoforte. Questa raccolta ne offre una scelta unitamente ad altre rare composizioni non operistiche. Il volume è completato da informazioni sulle singole composizioni e dai testi delle composizioni in italiano e inglese.
PUCCINI - Edgar, riduzione per canto e pianoforte • Testo italiano
Seconda delle opere di Puccini dopo Le Villi, Edgar fu tratto dal poema drammatico La Coupe et les lèvres (1832) di Alfred de Musset. Ferdinando Fontana completò la verseggiatura del libretto verso la fine del 1885, ma i mesi successivi furono, per Puccini, tutt'altro che facili. Nel marzo 1886 la moglie Elvira rimase incinta, e nell'agosto Fontana la accolse nella sua casa milanese, mentre il compositore rimase a Lucca a lavorare. Saltata la rappresentazione prevista a Roma per il Carnevale 1887-88, Edgar approdò infine alla Scala il 21 aprile 1889: i giornali stroncarono decisamente il libretto, mentre la musica ebbe qualche apprezzamento. L'autore sottopose a due revisioni successsive l'opera, nel 1892 e nel 1905, apportando molte migliorie. Fra le molte splendide pagine dell'opera ricordiamo il Requiem del III atto, che venne scelto da Toscanini per accompagnare, nel Duomo di Milano, i funerali di Puccini nel 1924.
PUCCINI - Gianni Schicchi, riduzione per canto e pianoforte • Testo italiano - inglese
Tra il 1916 e il 1917 Puccini scelse come elemento conclusivo del suo Trittico un'opera buffa. Nel corso della ricerca di un soggetto adatto, si soffermò su Anima allegra dei fratelli Alvarez-Quintero, poi su La comédie de celui qui épousa une femme muette di Anatole France, poi su Pantagruel di François Rabelais. Così come era accaduto per Suor Angelica, Puccini optò alla fine per un soggetto suggerito da Giovacchino Forzano: Gianni Schicchi.
Il pannello conclusivo del Trittico si basa su un episodio del Canto XXX dell'Inferno di Dante, nel quale si racconta del ricco Buoso Donati, la cui morte fa accorrere i parenti che, con esagerate dimostrazioni di dolore, aspettano di essere ampiamente consolati dall'eredità.
In questo affresco comico appare evidente da parte di Puccini l'aggancio alla tradizione comica e alla lezione verdiana, che distanzia e caratterizza Gianni Schicchi come un'opera autonoma, rispetto al Trittico e al quadro della produzione operistica coeva.
PUCCINI - Gianni Schicchi, riduzione per canto e pianoforte • Testo tedesco italiano - tedesco
Tra il 1916 e il 1917 Puccini scelse come elemento conclusivo del suo Trittico un'opera buffa. Nel corso della ricerca di un soggetto adatto, si soffermò su Anima allegra dei fratelli Alvarez-Quintero, poi su La comédie de celui qui épousa une femme muette di Anatole France, poi su Pantagruel di François Rabelais. Così come era accaduto per Suor Angelica, Puccini optò alla fine per un soggetto suggerito da Giovacchino Forzano: Gianni Schicchi.
Il pannello conclusivo del Trittico si basa su un episodio del Canto XXX dell'Inferno di Dante, nel quale si racconta del ricco Buoso Donati, la cui morte fa accorrere i parenti che, con esagerate dimostrazioni di dolore, aspettano di essere ampiamente consolati dall'eredità.
In questo affresco comico appare evidente da parte di Puccini l'aggancio alla tradizione comica e alla lezione verdiana, che distanzia e caratterizza Gianni Schicchi come un'opera autonoma, rispetto al Tritticoe al quadro della produzione operistica coeva.
PUCCINI - Gianni Schicchi, riduzione per canto e pianoforte, copertina rigida • Testo italiano - inglese
Tra il 1916 e il 1917 Puccini scelse come elemento conclusivo del suo Trittico un'opera buffa. Nel corso della ricerca di un soggetto adatto, si soffermò su Anima allegra dei fratelli Alvarez-Quintero, poi su La comédie de celui qui épousa une femme muette di Anatole France, poi su Pantagruel di François Rabelais. Così come era accaduto per Suor Angelica, Puccini optò alla fine per un soggetto suggerito da Giovacchino Forzano: Gianni Schicchi.
Il pannello conclusivo del Trittico si basa su un episodio del Canto XXX dell'Inferno di Dante, nel quale si racconta del ricco Buoso Donati, la cui morte fa accorrere i parenti che, con esagerate dimostrazioni di dolore, aspettano di essere ampiamente consolati dall'eredità.
In questo affresco comico appare evidente da parte di Puccini l'aggancio alla tradizione comica e alla lezione verdiana, che distanzia e caratterizza Gianni Schicchi come un'opera autonoma, rispetto al Trittico e al quadro della produzione operistica coeva.
PUCCINI - Il Tabarro, riduzione per canto e pianoforte • Testo italiano - inglese
Opera in un atto, su libretto di Giuseppe Adami, Il tabarro trae spunto da La houppelande di Didier Gold ed è la prima delle tre parti che costituiscono, con Suor Angelica e Gianni Schicchi, il Trittico di Giacomo Puccini. La composizione di quello che è definito il "pannello tragico" del Trittico avvenne in due fasi - nel 1913, poi tra il 1915 e il 1916 - con un periodo intermedio nel quale Puccini dovette dedicarsi alla Rondine. Trattandosi di un'opera in un atto, Il tabarro era per sua natura destinato all'abbinamento con altre opere. Ma solo l'incontro con il librettista Giovacchino Forzano, portò Puccini alla decisione di farne il primo pannello di un trittico di opere in un atto, da eseguirsi in un'unica sera. Il tabarro segna nella produzione operistica di Puccini il suo avvicinamento a un linguaggio e a una drammaturgia vicini alla sensibilità espressionista.
PUCCINI - Il Tabarro, riduzione per canto e pianoforte, copertina rigida • Testo italiano - inglese
Opera in un atto, su libretto di Giuseppe Adami, Il tabarro trae spunto da La houppelande di Didier Gold ed è la prima delle tre parti che costituiscono, con Suor Angelica e Gianni Schicchi, il Trittico di Giacomo Puccini. La composizione di quello che è definito il "pannello tragico" del Trittico avvenne in due fasi - nel 1913, poi tra il 1915 e il 1916 - con un periodo intermedio nel quale Puccini dovette dedicarsi alla Rondine. Trattandosi di un'opera in un atto, Il tabarro era per sua natura destinato all'abbinamento con altre opere. Ma solo l'incontro con il librettista Giovacchino Forzano, portò Puccini alla decisione di farne il primo pannello di un trittico di opere in un atto, da eseguirsi in un'unica sera. Il tabarro segna nella produzione operistica di Puccini il suo avvicinamento a un linguaggio e a una drammaturgia vicini alla sensibilità espressionista.
PUCCINI - Il Trittico, riduzione per canto e pianoforte • Testo italiano - inglese
Il trittico (Il tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi) andò in scena alla Metropolitan Opera House di New York il 14 dicembre 1918. Giuseppe Adami fornì a Puccini il libretto del Tabarro, che il compositore mise in musica tra maggio e novembre 1916. Seguendo l'originaria idea di una trilogia, che prese forma grazie alla collaborazione con Giovacchino Forzano, librettista di Suor Angelica e Gianni Schicchi, Puccini compose tra il marzo e settembre 1917 Suor Angelica, per concludere il 20 aprile 1918 le ultime note dell'atto buffo, Gianni Schicchi. La violenza espressiva di Tabarro, la commozione che corre nella delicata scrittura di Suor Angelica, la vorticosa comicità di Gianni Schicchi forniscono un organismo la cui unità si basa paradossalmente sul contrasto delle tinte. Tre pannelli che si snodano in un ideale percorso temporale a ritroso - dalla Parigi contemporanea del Tabarro, al tempo sospeso di un monastero del 1600 senza luogo per Suor Angelica, alla Firenze duecentesca dell'astuto e truffaldino Gianni Schicchi - per il passo drammaturgicamente e linguisticamente più ardito compiuto fino a quel punto da Puccini.
PUCCINI - Il Trittico, riduzione per canto e pianoforte, copertina rigida • Testo italiano - inglese
Il trittico (Il tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi) andò in scena alla Metropolitan Opera House di New York il 14 dicembre 1918. Giuseppe Adami fornì a Puccini il libretto del Tabarro, che il compositore mise in musica tra maggio e novembre 1916. Seguendo l'originaria idea di una trilogia, che prese forma grazie alla collaborazione con Giovacchino Forzano, librettista di Suor Angelica e Gianni Schicchi, Puccini compose tra il marzo e settembre 1917 Suor Angelica, per concludere il 20 aprile 1918 le ultime note dell'atto buffo, Gianni Schicchi. La violenza espressiva di Tabarro, la commozione che corre nella delicata scrittura di Suor Angelica, la vorticosa comicità di Gianni Schicchi forniscono un organismo la cui unità si basa paradossalmente sul contrasto delle tinte. Tre pannelli che si snodano in un ideale percorso temporale a ritroso - dalla Parigi contemporanea del Tabarro, al tempo sospeso di un monastero del 1600 senza luogo per Suor Angelica, alla Firenze duecentesca dell'astuto e truffaldino Gianni Schicchi - per il passo drammaturgicamente e linguisticamente più ardito compiuto fino a quel punto da Puccini.
PUCCINI - La Bohème, riduzione per canto e pianoforte • Testo italiano
La prima rappresentazione della Bohème ebbe luogo al Teatro Regio di Torino, il 1° febbraio 1896. Il libretto, di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, è tratto da ScènesdelaviedeBohème di Henry Murger. Puccini realizzò in pochi mesi una partitura che raggiunge esiti altissimi nella creazione melodica e nell'orchestrazione. La musica raffigura con sensibile partecipazione e sorprendente duttilità espressiva la varietà informe delle passioni che animano la giovinezza: la vita sregolata e fatta di espedienti, l'incostanza del sentimento e le improvvise grandezze dell'animo, le ambizioni dell'arte. L'immaginazione musicale raccoglie situazioni e stati dell'animo nella luce di un lirismo delicato e intenso: allo stesso modo, discreto e invincibile, la veloce agonia di Mimì unifica ogni cosa nell'ordine ineluttabile della fine.
PUCCINI - La Bohème, riduzione per canto e pianoforte • Testo italiano
La prima rappresentazione della Bohème ebbe luogo al Teatro Regio di Torino, il 1° febbraio 1896. Il libretto, di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, è tratto da ScènesdelaviedeBohème di Henry Murger. Puccini realizzò in pochi mesi una partitura che raggiunge esiti altissimi nella creazione melodica e nell'orchestrazione. La musica raffigura con sensibile partecipazione e sorprendente duttilità espressiva la varietà informe delle passioni che animano la giovinezza: la vita sregolata e fatta di espedienti, l'incostanza del sentimento e le improvvise grandezze dell'animo, le ambizioni dell'arte. L'immaginazione musicale raccoglie situazioni e stati dell'animo nella luce di un lirismo delicato e intenso: allo stesso modo, discreto e invincibile, la veloce agonia di Mimì unifica ogni cosa nell'ordine ineluttabile della fine.
PUCCINI - La Bohème, riduzione per canto e pianoforte, copertina rigida • Testo italiano
La prima rappresentazione della Bohème ebbe luogo al Teatro Regio di Torino, il 1° febbraio 1896. Il libretto, di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, è tratto da ScènesdelaviedeBohème di Henry Murger. Puccini realizzò in pochi mesi una partitura che raggiunge esiti altissimi nella creazione melodica e nell'orchestrazione. La musica raffigura con sensibile partecipazione e sorprendente duttilità espressiva la varietà informe delle passioni che animano la giovinezza: la vita sregolata e fatta di espedienti, l'incostanza del sentimento e le improvvise grandezze dell'animo, le ambizioni dell'arte. L'immaginazione musicale raccoglie situazioni e stati dell'animo nella luce di un lirismo delicato e intenso: allo stesso modo, discreto e invincibile, la veloce agonia di Mimì unifica ogni cosa nell'ordine ineluttabile della fine.
PUCCINI - La fanciulla del West, riduzione per canto e pianoforte • Testo italiano
La fanciulla del West, settima opera di Puccini, ricevette il suo battesimo sulle scene del teatro Metropolitan di New York il 10 dicembre 1910, con uno dei più formidabili cast che fosse possibile riunire: Arturo Toscanini alla guida dello spettacolo, Emmy Destinn nell'impervio ruolo della protagonista, Enrico Caruso nei panni del bandito gentiluomo Johnson, Pasquale Amato in quelli dello sceriffo Rance. Il dramma di Belasco The Girl of the Golden West, che Puccini aveva visto a New York e che aveva scelto come soggetto dell'opera, fu la fonte da cui Guelfo Cividini e Carlo Zangarini stesero il libretto. Su una trama da film western Puccini crea una serie di autonomi quadri scenico-musicali nei quali profonde generosamente la propria sapiente scrittura orchestrale.
PUCCINI - Le Villi, riduzione per canto e pianoforte • Testo italiano
Il 1° aprile 1883 venne bandito il primo Concorso Sonzogno per un'opera in un atto. Puccini, in quel momento, era allievo del Conservatorio di Milano, nella classe di composizione di Amilcare Ponchielli. In marzo vennero proclamati i vincitori: Guglielmo Zuelli e Luigi Mapelli. Puccini decise così di far ascoltare al pianoforte la sua opera nel salotto del critico musicale Marco Sala e in quell'occasione venne presa la decisione di aiutare il musicista che era stato privato del premio. In pochi giorni. in vista di una rappresentazione al Teatro Dal Verme, venne raccolta la somma di 430 lire, cui contribuirono Boito, Sala, Fontana (autore del libretto) e alcuni nobili e industriali milanesi. Era stato trovato anche un editore, Ricordi, il più autorevole concorrente di Sonzogno. Non si può non pensare, a questo punto, che la mancata vittoria sia stata in realtà una scelta del presidente della commissione, Ponchielli, che nella prima metà di febbraio aveva presentato il proprio allievo all'importante editore milanese. Il 4 maggio 1884 andarono in scena al Teatro Manzoni di Milano. senza alcuna particolare risonanza, le due opere vincitrici del concorso, regolarmente acquistate da Sonzogno; il 31 dello stesso mese Le Villi approdavano al Dal Verme, suscitando grandi consensi di critica e di pubblico. In giugno la "Gazzetta musicale di Milano" annunciò non solo l'acquisto dell'opera da parte di Ricordi, ma anche la commissione di una seconda opera, sempre su libretto di Fontana.
PUCCINI - Le Villi, riduzione per canto e pianoforte condotta sull'edizione critica • Testo italiano
Quella che si presenta qui è la riduzione per canto e pianoforte di Le Villi, la prima opera teatrale composta da Giacomo Puccini la cui partitura è stata pubblicata nello scorso 2020 per i tipi di Casa Ricordi (NR 141755).La prima rappresentazione di Le Villi avvenne il 27 dicembre 1884 al Teatro Regio di Torino per poi essere ripresa il 24 gennaio 1885 al Teatro alla Scala di Milano: entrambi gli allestimenti furono ben accolti dalla critica e dal pubblico. L'edizione critica di Martin Deasy è basata sull'autografo che Puccini ha preparato dapprima per la versione in un atto (Willis) e poi modificato per la revisione in due atti (Villi). Con un approccio filologicamente innovativo, il curatore ha considerato inoltre le coeve edizioni a stampa della riduzione canto e pianoforte come testimoni principali collaterali in virtù della particolare genesi dell'opera. Infatti, è certo che al Concorso Sonzogno Puccini presentò una partitura di Willis lacunosa dell'orchestrazione di alcune pagine e soprattutto di alcune linee vocali. Ma insieme presentò una riduzione per canto e pianoforte manoscritta (ora perduta, ad eccezione di quella per il Numero finale di Willis) che era di certo più dettagliata per quanto riguarda le linee vocali. Il curatore dimostra infatti che i materiali vocali prodotti per la prima rappresentazione di Willis non furono copiati dalla partitura autografa, bensì dalla perduta riduzione che fu usata anche da Ricordi come base per la preparazione della riduzione a stampa.
PUCCINI - Le Willis, riduzione per canto e pianoforte condotta sull'edizione critica • Testo italiano
Appare qui per la prima volta la riduzione per canto e pianoforte di Le Willis, la prima opera teatrale composta da Giacomo Puccini la cui partitura è rimasta inedita fino allo scorso 2020 quando ha visto la luce per i tipi di Casa Ricordi (NR 139546). L'edizione critica di Martin Deasy è basata per i primi sei Numeri sull'autografo che Puccini ha poi reimpiegato per la composizione di Villi, e sulle pagine autografe del Numero finale che furono staccate per far posto al nuovo materiale di Villi. Con un approccio filologicamente innovativo, il curatore ha considerato inoltre le coeve tirature a stampa della riduzione canto e pianoforte come testimoni principali collaterali in virtù della particolare genesi dell'opera. Infatti, è certo che al Concorso Sonzogno Puccini presentò una partitura lacunosa dell'orchestrazione di alcune pagine e soprattutto di alcune linee vocali. Ma insieme presentò una riduzione per canto e pianoforte manoscritta (ora perduta, ad eccezione di quella per il Numero finale) che era di certo più dettagliata per quanto riguarda le linee vocali. Il curatore dimostra infatti che i materiali vocali prodotti per la prima rappresentazione di Willis non furono copiati dalla partitura autografa, bensì dalla perduta riduzione manoscritta che fu usata anche da Ricordi come base per la preparazione della riduzione a stampa.
PUCCINI - Madama Butterfly, riduzione per canto e pianoforte • Testo italiano
Madama Butterfly ebbe una nascita tormentata. La prima rappresentazione (Teatro alla Scala. 17 febbraio 1904) fu un fiasco. La ripresa, di poco successiva (Brescia. Teatro Grande. 28 maggio 1904) raccolse invece un pieno successo. L'autore aveva introdotto nell'opera considerevoli varianti, sino a costituire una vera e propria "seconda versione" Altri rimaneggiamenti sono poi attestati successive in corrispondenza di riprese. La versione definitiva, riprodotta nella presente edizione, venne rappresentata nel 1906 a Parigi (Opéra Comique). e pubblicata da Ricordi l'anno successivo. Tanta fatica costò a Puccini la sua opera prediletta - e la sorte di Butterfly, fatta anch'essa di attesa e amore eccessivi. La musica raggiunge la misura di pietà e disincanto che sola può raffigurare l'esistenza di Cio-Cio-San: la sua speranza assoluta e delusa, la sua patetica finzione di un compimento all'amore. la sua misera fine.
PUCCINI - Madama Butterfly, riduzione per canto e pianoforte, copertina rigida • Testo italiano
Madama Butterfly ebbe una nascita tormentata. La prima rappresentazione (Teatro alla Scala. 17 febbraio 1904) fu un fiasco. La ripresa, di poco successiva (Brescia. Teatro Grande. 28 maggio 1904) raccolse invece un pieno successo. L'autore aveva introdotto nell'opera considerevoli varianti, sino a costituire una vera e propria "seconda versione" Altri rimaneggiamenti sono poi attestati successive in corrispondenza di riprese. La versione definitiva, riprodotta nella presente edizione, venne rappresentata nel 1906 a Parigi (Opéra Comique). e pubblicata da Ricordi l'anno successivo. Tanta fatica costò a Puccini la sua opera prediletta - e la sorte di Butterfly, fatta anch'essa di attesa e amore eccessivi. La musica raggiunge la misura di pietà e disincanto che sola può raffigurare l'esistenza di Cio-Cio-San: la sua speranza assoluta e delusa, la sua patetica finzione di un compimento all'amore. la sua misera fine.
PUCCINI - Manon Lescaut, riduzione per canto e pianoforte • Testo italiano - inglese
Manon Lescaut è l'opera con la quale Puccini afferma se stesso e la propria innovativa concezione del melodrama. Giulio Ricordi, che con scarso successo aveva inteso lanciare Puccini come il successore di Verdi in occasione della rappresentazione di Edgar alla Scala nel 1889, puntò su Manon come opera del riscatto e ne ebbe soddisfazione: al Teatro Regio di Torino il 1° Febbraio 1893 Manon Lescaut fu accolta trionfalmente. Certamente furono vincenti due idee del grande editore: la scelta di Torino al posto di Milano, per evitare ogni richiamo al poco fortunato Edgar, e l'idea di rappresentare l'opera prima che andasse in scena Falstaff di Verdi, programmato per il 9 febbraio alla Scala, che avrebbe certamente assorbito tutta l'attenzione del mondo della musica e della cultura. In Manon Lescaut Puccini traccia la via italiana ad un melodramma che dopo Wagner non poteva più essere lo stesso: resta inalterato il primato della melodia ma le impalcature formali si rinnovano, la scrittura armonica si affina e l'orchestra acquista un peso sempre maggiore nella definizione del dramma. Temi e melodie rivelano più forza delle parole nell'espressione del dramma d'amore disperato e struggente di Manon e Des Grieux.
PUCCINI - Manon Lescaut, riduzione per canto e pianoforte, copertina rigida • Testo italiano - inglese
Manon Lescaut è l'opera con la quale Puccini afferma se stesso e la propria innovativa concezione del melodrama. Giulio Ricordi, che con scarso successo aveva inteso lanciare Puccini come il successore di Verdi in occasione della rappresentazione di Edgar alla Scala nel 1889, puntò su Manon come opera del riscatto e ne ebbe soddisfazione: al Teatro Regio di Torino il 1° Febbraio 1893 Manon Lescaut fu accolta trionfalmente. Certamente furono vincenti due idee del grande editore: la scelta di Torino al posto di Milano, per evitare ogni richiamo al poco fortunato Edgar, e l'idea di rappresentare l'opera prima che andasse in scena Falstaff di Verdi, programmato per il 9 febbraio alla Scala, che avrebbe certamente assorbito tutta l'attenzione del mondo della musica e della cultura. In Manon Lescaut Puccini traccia la via italiana ad un melodramma che dopo Wagner non poteva più essere lo stesso: resta inalterato il primato della melodia ma le impalcature formali si rinnovano, la scrittura armonica si affina e l'orchestra acquista un peso sempre maggiore nella definizione del dramma. Temi e melodie rivelano più forza delle parole nell'espressione del dramma d'amore disperato e struggente di Manon e Des Grieux.
PUCCINI - Manon Lescaut, riduzione per canto e pianoforte condotta sull'edizione critica • Testo italiano
Manon Lescaut è l'opera con la quale Puccini afferma se stesso e la propria innovativa concezione del melodrama. Giulio Ricordi, che con scarso successo aveva inteso lanciare Puccini come il successore di Verdi in occasione della rappresentazione di Edgar alla Scala nel 1889, puntò su Manon come opera del riscatto e ne ebbe soddisfazione: al Teatro Regio di Torino il 1° Febbraio 1893 Manon Lescaut fu accolta trionfalmente. Certamente furono vincenti due idee del grande editore: la scelta di Torino al posto di Milano, per evitare ogni richiamo al poco fortunato Edgar, e l'idea di rappresentare l'opera prima che andasse in scena Falstaff di Verdi, programmato per il 9 febbraio alla Scala, che avrebbe certamente assorbito tutta l'attenzione del mondo della musica e della cultura. In Manon Lescaut Puccini traccia la via italiana ad un melodramma che dopo Wagner non poteva più essere lo stesso: resta inalterato il primato della melodia ma le impalcature formali si rinnovano, la scrittura armonica si affina e l'orchestra acquista un peso sempre maggiore nella definizione del dramma. Temi e melodie rivelano più forza delle parole nell'espressione del dramma d'amore disperato e struggente di Manon e Des Grieux.
PUCCINI - Suor Angelica, riduzione per canto e pianoforte • Testo italiano - inglese
Opera in un atto, su libretto di Giovacchino Forzano, Suor Angelica è il secondo dei tre pannelli che costituiscono, con Il tabarro e Gianni Schicchi, il Trittico pucciniano.
Discendente da una lunga dinastia di organisti, Puccini aveva praticato fin da bambino l'ambiente ecclesiastico, cantando nei cori e accompagnando la Messa. Sua sorella Iginia aveva preso il velo come suora agostiniana e, tra i suoi più cari amici, annoverava due preti.
Un soggetto mistico dunque non era un'idea così remota per la sua immaginazione d'operista. I primi accenni d'interesse risalgono all'inizio del secolo, ma solo nel 1916 Puccini trovò, su suggerimento di Forzano, la giusta ispirazione nel personaggio di Suor Angelica. Il pannello religioso del suo Trittico andava così a collocarsi tra il realismo brutale del Tabarro e la commedia conclusiva di Gianni Schicchi, al tempo non ancora individuata.
PUCCINI - Suor Angelica, riduzione per canto e pianoforte, copertina rigida • Testo italiano - inglese
Opera in un atto, su libretto di Giovacchino Forzano, Suor Angelica è il secondo dei tre pannelli che costituiscono, con Il tabarro e Gianni Schicchi, il Trittico pucciniano.
Discendente da una lunga dinastia di organisti, Puccini aveva praticato fin da bambino l'ambiente ecclesiastico, cantando nei cori e accompagnando la Messa. Sua sorella Iginia aveva preso il velo come suora agostiniana e, tra i suoi più cari amici, annoverava due preti.
Un soggetto mistico dunque non era un'idea così remota per la sua immaginazione d'operista. I primi accenni d'interesse risalgono all'inizio del secolo, ma solo nel 1916 Puccini trovò, su suggerimento di Forzano, la giusta ispirazione nel personaggio di Suor Angelica. Il pannello religioso del suo Trittico andava così a collocarsi tra il realismo brutale del Tabarro e la commedia conclusiva di Gianni Schicchi, al tempo non ancora individuata.
PUCCINI - Tosca, riduzione per canto e pianoforte • Testo italiano
Tosca venne rappresentata per la prima volta a Roma, al Teatro Costanzi, il 14 gennaio 1900. La vicenda, il cui soggetto è tratto da un dramma di Vincent Sardou, segue uno svolgimento semplice, a forti tinte drammatiche e di sicura efficacia retorica. I personaggi e l’azione sono sbalzati con tratti di levigata plasticità emotiva, rafforzata dalla musica nell’orchestrazione e nello stile vocale. Ma proprio grazie alla musica, tale elementarità di contrasti si anima anche di riflessi psicologici più sottili e indiretti. Così, vengono delineati con nitidezza la generosa abnegazione, i sogni ingannati, le languidezze, la ferocia - e la morte, che con altrettanta precisione pareggia impietosamente ogni cosa.