PERUCCHINI - Ventiquattro Ariette, per canto e pianoforte
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GIOVANNI BATTISTA PERUCCHINI PERUCCHINI - Ventiquattro Ariette, per canto e pianoforte

Sono qui pubblicate per la prima volta in tempi moderni le 24 composizioni per voce da salone composte dal nobile veneziano Giovanni Battista Perucchini (Bergamo 1784-Venezia 1860) e pubblicate a Milano nel 1825 (in quattro fascicoli contenenti vari numeri d'opera) da Luigi Scotti.
Essi offrono uno dei migliori esempi della tipologia della "lirica da camera" italiana del primo Ottocento, che condivide con il più noto genere liederistico contemporaneo (Schubert in primis) uno stile e un modo di comporre e fare musica.
Nel loro insieme, le liriche da camera del 1824 mostrano una pluralità di forme morfologiche, articolate in ariette strofiche, pagine durchkomponiert, canto che si avvicina alla forma del recitativo e delle arie (“In quei poggi erbosi…Deh! fra queste colline felici”). La scrittura è in parte debitrice allo stile classicizzante di fine Settecento, ma in alcune pagine è di grande effetto emotivo, come nell'arietta conclusiva dell'op.6 (“Odi di un uom che muore”), dove l'uso del tremolo e dello stile di accompagnamento interrotto si avvicina al carattere di una fantasia per tastiera nella tradizione Sturm und Drang.

Taken as a whole, the 1824 liriche da camera show a plurality of morphological form, articulated in strophic ariette, durchkomponiert pages, singing that approaches the form of recitative and arias (“In quei poggi erbosi…Deh! fra queste colline felici”). The writing is partly indebted to the classicizing style of the late eighteenth century, but in some pages it has great emotional effect, as in the arietta at the end of op.6 (“Odi di un uom che muore”), where the use of the tremolo and interrupted style of accompaniment comes close to being in the nature of a fantasia for keyboard in the Sturm und Drang tradition.