VIVALDI - Arie Per Contralto-Mezzosoprano Da Opere [it] [eng]
VIVALDI - Arie Per Contralto-Mezzosoprano Da Opere • Testo italiano - inglese
A cura di Azio Corghi
La favorevole accoglienza ottenuta dalla raccolta di Arie per soprano da opere liriche di Vivaldi, edita da Ricordi nel 1970 (131669), ha indotto l'editore alla pubblicazione di questa nuova collana di Arie per contralto, sempre da opere, prepatata da Azio Corghi seguendo gli stessi criteri editoriali e di revisione che hanno informato la precedente edizione. La presente raccolta è frutto di una scelta operata nei manoscritti conservati presso la Biblioteca Nazionale di Torino. Scelta eterogenea che alla melodia semplice, cantabile, quasi popolareggiante contrappone una linea vocale più complessa non priva di influenze strumentali; all'aria di carattere fortemente drammatico accosta quella brillante, estrosa e fantasiosa, piena di virtuosismi canori. E questo nel tentativo di cogliere i molteplici aspetti del Vivaldi operista: ad una analisi attenta appare evidente la perfetta conoscenza della scrittura vocale e degli «effetti» che si possono richiedere alla voce in senso drammatico. Lo stanno a dimostrare le frequenti ripetizioni di proposizioni musicali intese a sottolineare con maggiore efficacia il testo; l'arditezza di certi intervalli melodici in parte giustificata dalla necessità espressiva e le insolite successioni di accordi dovute al procedere contrappuntistico delle parti; il gusto del cromatismo «...per esprimere di più e meglio» contrastante il ritorno di lontani echi modali; l'impiego di scale minori di forma diversa sovrapposte che determinano curiosi incontri dissonanti e infine il particolare uso delle colorite «seste napoletane». Tuttavia questi procedimenti compositivi non vengono adottati unicamente seguendo l'estetica del tempo per cui, secondo il Du Bos, si possono imitare «il tono, gli accenti, i sospiri, le inflessioni della voce e infine tutti quei suoni di cui si vale la natura per esprimere i suoi sentimenti e le sue passioni», ma pure consentono a Vivaldi di difendere ed esaltare l'autonomia dei valori musicali. Si può dire pertanto che, attualmente, col graduale procedere verso una maggior conoscenza della produzione vocale vivaldiana, diventa sempre più possibile e doveroso non limitare l'abilità e la sapienza del compositore al solo campo della musica strumentale. Per quanto riguarda la riduzione per pianoforte della partitura d'orchestra, si è cercato in linea di massima di riportare integralmente le linee strumentali; le poche aggiunte sono quelle suggerite dai numeri del basso continuo. I segni e le alterazioni posti tra parentesi non sono originali ma puramente indicativi e lasciano adito a soluzioni diverse. In alcuni casi sono state segnate alterazioni di precauzione onde evitare errate interpretazioni dovute soprattutto al tradizionale «senso della tonalità».
Contenuti: (Ottone In Villa) Compatisco il tuo fiero tormento - (Orlando Finto Pazzo) Anderò, volerò, griderò - (Arsilda Regina Di Ponto) Del goder la bella speme - (L'Incoronazione Di Dario) In petto ho un certo affanno - (Armida Al Campo D'Egitto) Pensa che quel bel seno • Agitata de' venti dall'onte - (La Verità In Cimento) Lagrimetta alle pupille - (Il Giustino) Il mio cor già più non sa - (Il Farnace) Sorge l'irato nembo • Dividete o giusti dei - (Orlando Furioso) Così potessi anch'io - (La Griselda) Ho il cor già lacero - (Catone In Utica) Se parto, se resto - (Il Teuzzone) Guarda in quest'occhi e senti