Name: VERDI - Nabucco, riduzione per canto e pianoforte [it]
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VERDI - Nabucco, riduzione per canto e pianoforte [it]

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VERDI - Nabucco, riduzione per canto e pianoforte [it]

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VERDI - Nabucco, riduzione per canto e pianoforte • Testo italiano

Il 17 ottobre 1836, al Théàtre Ambigu-Comique di Parigi, andò in scena il dramma in quattro atti Nabuchodonosor di Auguste Anicet-Bourgeois e Francis Cornu. Lo spettacolo piacque e se ne parlò anche fuori Parigi: a Milano se ne fece una traduzione e il 27 ottobre 1838 giunse sulle scene della Scala di Milano sottoforma di balletto. Non molto tempo dopo, Solera delineò il suo libretto, in gran parte derivandolo dal dramma francese, che fu offerto prima al compositore tedesco Otto Nicolai, e al rifiuto di questi a Verdi.
Nabucco, inserito in cartellone quasi a forza il 9 marzo 1842, a conclusione della stagione del Teatro alla Scala, con il ripiego di utilizzare scene e costumi del ballo di Cortesi, ebbe uno straordinario successo, nonostante le sole otto repliche e la cattiva prestazione della Strepponi, che il 3 marzo era stata dichiarata da una commissione medica in gravissime condizioni di salute. Pochi mesi dopo, il 13 agosto, Nabucco inaugurava la stagione d'autunno e, con una diversa Abigaille (Teresa de Giuli-Borsi) stabiliva il primato scaligero di cinquantasette repliche.

VERDI - Nabucodonosor, riduzione per canto e pianoforte, ed. critica [it] [eng]

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VERDI - Nabucodonosor, riduzione per canto e pianoforte, ed. critica [it] [eng]

€41,50

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VERDI - Nabucodonosor, riduzione per canto e pianoforte condotta sull'edizione critica • Testo italiano - inglese

Il 17 ottobre 1836, al Théàtre Ambigu-Comique di Parigi, andò in scena il dramma in quattro atti Nabuchodonosor di Auguste Anicet-Bourgeois e Francis Cornu. Lo spettacolo piacque e se ne parlò anche fuori Parigi: a Milano se ne fece una traduzione e il 27 ottobre 1838 giunse sulle scene della Scala di Milano sottoforma di balletto. Non molto tempo dopo, Solera delineò il suo libretto, in gran parte derivandolo dal dramma francese, che fu offerto prima al compositore tedesco Otto Nicolai, e al rifiuto di questi a Verdi.

Nabucco, inserito in cartellone quasi a forza il 9 marzo 1842, a conclusione della stagione del Teatro alla Scala, con il ripiego di utilizzare scene e costumi del ballo di Cortesi, ebbe uno straordinario successo, nonostante le sole otto repliche e la cattiva prestazione della Strepponi, che il 3 marzo era stata dichiarata da una commissione medica in gravissime condizioni di salute. Pochi mesi dopo, il 13 agosto, Nabucco inaugurava la stagione d'autunno e, con una diversa Abigaille (Teresa de Giuli-Borsi) stabiliva il primato scaligero di cinquantasette repliche.

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VERDI - Oberto Conte di San Bonifacio, rid. per canto/pf [it]

€43,90

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VERDI - Oberto Conte di San Bonifacio, riduzione per canto e pianoforte • Testo italiano

VERDI - Otello, riduzione per canto e pianoforte [it] [eng]

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VERDI - Otello, riduzione per canto e pianoforte [it] [eng]

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VERDI - Otello, riduzione per canto e pianoforte • Testo italiano - inglese

Sedici anni separano Aida da Otello, che fu salutato con grande favore al Teatro alla Scala la sera del 5 febbraio 1887. In questo lungo periodo Verdi non lavorò a nuovi titoli operistici: aveva anzi manifestato il proposito di ritirarsi dalle scene. Furono l'incontro con il poeta scapigliato Arrigo Boito, favorito da Giulio Ricordi, e l'idea di un nuovo confronto con la poesia di Shakespeare che provocarono il riaccendersi della creatività del Maestro di Busseto, che iniziò a comporre l'opera nel marzo del 1884 per terminarla alla fine del 1886. In termini stilistici e drammaturgici, la distanza di Otello dalla precedente produzione verdiana è palese. Lontano dalle forme tradizionali della metrica e del verso, straordinariamente vario nelle pieghe del canto che, nella forma dell'arioso, del cantabile, del declamato, aderisce al dramma di gelosia e identità di Otello, alla sofferenza di Desdemona, alla malvagità di Jago, Otello segna la distanza di Verdi da un teatro di impianto risorgimentale, con eroi a tutto tondo, e riflette il sottile intuito di un Verdi settantaquattrenne che entra con grande acume nel dramma di introspezione psicologica.

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VERDI - Otello, riduzione per canto e pianoforte, copertina rigida [it] [eng]

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VERDI - Otello, riduzione per canto e pianoforte, copertina rigida • Testo italiano - inglese

Sedici anni separano Aida da Otello, che fu salutato con grande favore al Teatro alla Scala la sera del 5 febbraio 1887. In questo lungo periodo Verdi non lavorò a nuovi titoli operistici: aveva anzi manifestato il proposito di ritirarsi dalle scene. Furono l'incontro con il poeta scapigliato Arrigo Boito, favorito da Giulio Ricordi, e l'idea di un nuovo confronto con la poesia di Shakespeare che provocarono il riaccendersi della creatività del Maestro di Busseto, che iniziò a comporre l'opera nel marzo del 1884 per terminarla alla fine del 1886. In termini stilistici e drammaturgici, la distanza di Otello dalla precedente produzione verdiana è palese. Lontano dalle forme tradizionali della metrica e del verso, straordinariamente vario nelle pieghe del canto che, nella forma dell'arioso, del cantabile, del declamato, aderisce al dramma di gelosia e identità di Otello, alla sofferenza di Desdemona, alla malvagità di Jago, Otello segna la distanza di Verdi da un teatro di impianto risorgimentale, con eroi a tutto tondo, e riflette il sottile intuito di un Verdi settantaquattrenne che entra con grande acume nel dramma di introspezione psicologica.

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VERDI - Rigoletto, riduzione per canto e pianoforte (CRITICAL EDITION · PRACTICAL SERIES) [it/en]

€34,00

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VERDI - Rigoletto, riduzione per canto e pianoforte condotta sull'edizione critica • Testo italiano - inglese

Nella collana CRITICAL EDITION · PRACTICAL SERIES Ricordi, editore storico del grande melodramma italiano, presenta i capolavori dei maggiori operisti in testi musicali interamente rivisti secondo le fonti attualmente disponibili, dagli autografi alle edizioni a stampa, e redatti in base ai più rigorosi criteri filologici e critici. Brevi introduzioni inquadrano le notizie storiche relative a ciascuna opera.Una collana che coniuga il rigore dell’approccio critico a una veste editoriale pratica e agile.

Verdi si entusiasmò subito e senza riserve alla lettura di Le Roi s'amuse di Victor Hugo, e pregò Francesco Maria Piave di ricavarne presto un libretto. La vicenda del padre maledetto e del suo amore deforme gli ispirò un'opera che può ben definirsi rivoluzionaria. La forma, la vocalità, il colore orchestrale plasmano l’intonazione tragica in tutta la sua grottesca potenza. Sin dalla prima rappresentazione, avvenuta l'11 marzo 1851 al Teatro La Fenice di Venezia, il pubblico decretò un pieno successo alla sventurata storia del gobbo buffone del Duca.

VERDI - Rigoletto, riduzione per canto e pianoforte [it]

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VERDI - Rigoletto, riduzione per canto e pianoforte [it]

€43,90

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VERDI - Rigoletto, riduzione per canto e pianoforte • Testo italiano

Verdi si entusiasmò subito e senza riserve alla lettura di Le Roi s'amuse di Victor Hugo, e pregò Francesco Maria Piave di ricavarne presto un libretto. La vicenda del padre maledetto e del suo amore deforme gli ispirò un'opera che può ben definirsi rivoluzionaria. La forma, la vocalità, il colore orchestrale plasmano l’intonazione tragica in tutta la sua grottesca potenza. Sin dalla prima rappresentazione, avvenuta l'11 marzo 1851 al Teatro La Fenice di Venezia, il pubblico decretò un pieno successo alla sventurata storia del gobbo buffone del Duca.

VERDI - Rigoletto, riduzione per canto e pianoforte, ed. critica [it/en]

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VERDI - Rigoletto, riduzione per canto e pianoforte, ed. critica [it/en]

€53,50

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VERDI - Rigoletto, riduzione per canto e pianoforte condotta sull'edizione critica • Testo italiano - inglese

Verdi si entusiasmò subito e senza riserve alla lettura di Le Roi s'amuse di Victor Hugo, e pregò Francesco Maria Piave di ricavarne presto un libretto. La vicenda del padre maledetto e del suo amore deforme gli ispirò un'opera che può ben definirsi rivoluzionaria. La forma, la vocalità, il colore orchestrale plasmano l’intonazione tragica in tutta la sua grottesca potenza. Sin dalla prima rappresentazione, avvenuta l'11 marzo 1851 al Teatro La Fenice di Venezia, il pubblico decretò un pieno successo alla sventurata storia del gobbo buffone del Duca.

VERDI - Rigoletto, rid. per canto/pf [it] [ger] - Bongiovanni Musica

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VERDI - Rigoletto, riduzione per canto e pianoforte, ed. critica [it] [ger]

€63,50

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VERDI - Rigoletto, riduzione per canto e pianoforte condotta sull'edizione critica • Testo italiano - tedesco

Verdi si entusiasmò subito e senza riserve alla lettura di Le Roi s'amuse di Victor Hugo, e pregò Francesco Maria Piave di ricavarne presto un libretto. La vicenda del padre maledetto e del suo amore deforme gli ispirò un'opera che può ben definirsi rivoluzionaria. La forma, la vocalità, il colore orchestrale plasmano l’intonazione tragica in tutta la sua grottesca potenza. Sin dalla prima rappresentazione, avvenuta l'11 marzo 1851 al Teatro La Fenice di Venezia, il pubblico decretò un pieno successo alla sventurata storia del gobbo buffone del Duca.

VERDI - Simon Boccanegra, riduzione per canto e pianoforte [it]

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VERDI - Simon Boccanegra, riduzione per canto e pianoforte [it]

€38,90

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VERDI - Simon Boccanegra, riduzione per canto e pianoforte • Testo italiano

Nel 1855 il Teatro La Fenice di Venezia chiede a Verdi un'opera nuova, ma il contratto viene firmato solo un anno dopo, quando il compositore ha già chiaro lo schema generale di un dramma che derivava dal teatro di Antonio García Gutiérrez: Simon Boccanegra. Il Maestro ne scrive una sua preventiva versione a Parigi, dove fa tagliare e limare da Giuseppe Montanelli il libretto che Francesco Maria Piave aveva già approntato. La prima va in scena il 12 marzo del 1857 ed è un insuccesso clamoroso, quasi come quello de La traviata quattro anni prima. Ventidue anni più tardi, sotto suggerimento dell'editore e amico Ricordi, Verdi riprende in mano la vecchia partitura del Simon Boccanegra, rivolgendosi ad Arrigo Boito per le modifiche da apportare al libretto di Piave. Il primo atto è com pletamente rivisto; Verdi viene ispirato da due lettere di Francesco Petrarca, una indirizzata al Doge di Genova, Boccanegra appunto, e l'altra a quello di Venezia, che condannavano le lotte fratricide tra le due Repubbliche. Con questa e altre modifiche il nuovo Simon Boccanegra va in scena alla Scala di Milano il 24 marzo 1881. Le aggiunte e le modifiche apportate da Boito e Verdi sono così numerose da rendere quasi impossibile un confronto puntuale tra le due versioni. Simon Boccanegra, nella revisione del 1881, contiene alcuni tra i più grandi pezzi d'insieme scritti da Verdi tanto da poter entrare a pieno titolo nel novero delle opere più mature del genio di Busseto.

VERDI - Simon Boccanegra, riduzione per canto e pianoforte, copertina rigida [it]

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VERDI - Simon Boccanegra, riduzione per canto e pianoforte, copertina rigida [it]

€53,50

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VERDI - Simon Boccanegra, riduzione per canto e pianoforte, copertina rigida • Testo italiano

Nel 1855 il Teatro La Fenice di Venezia chiede a Verdi un'opera nuova, ma il contratto viene firmato solo un anno dopo, quando il compositore ha già chiaro lo schema generale di un dramma che derivava dal teatro di Antonio García Gutiérrez: Simon Boccanegra. Il Maestro ne scrive una sua preventiva versione a Parigi, dove fa tagliare e limare da Giuseppe Montanelli il libretto che Francesco Maria Piave aveva già approntato. La prima va in scena il 12 marzo del 1857 ed è un insuccesso clamoroso, quasi come quello de La traviata quattro anni prima. Ventidue anni più tardi, sotto suggerimento dell'editore e amico Ricordi, Verdi riprende in mano la vecchia partitura del Simon Boccanegra, rivolgendosi ad Arrigo Boito per le modifiche da apportare al libretto di Piave. Il primo atto è com pletamente rivisto; Verdi viene ispirato da due lettere di Francesco Petrarca, una indirizzata al Doge di Genova, Boccanegra appunto, e l'altra a quello di Venezia, che condannavano le lotte fratricide tra le due Repubbliche. Con questa e altre modifiche il nuovo Simon Boccanegra va in scena alla Scala di Milano il 24 marzo 1881. Le aggiunte e le modifiche apportate da Boito e Verdi sono così numerose da rendere quasi impossibile un confronto puntuale tra le due versioni. Simon Boccanegra, nella revisione del 1881, contiene alcuni tra i più grandi pezzi d'insieme scritti da Verdi tanto da poter entrare a pieno titolo nel novero delle opere più mature del genio di Busseto.

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VERDI - Stiffelio, riduzione per canto e pianoforte, ed. critica [it]

€63,50

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VERDI - Stiffelio, riduzione per canto e pianoforte condotta sull'edizione critica • Testo italiano

VERDI - Un Ballo in Maschera, riduzione per canto e pianoforte [it]

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VERDI - Un Ballo in Maschera, riduzione per canto e pianoforte [it]

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VERDI - Un Ballo in Maschera, riduzione per canto e pianoforte • Testo italiano

Il 9 ottobre 1857 Antonio Somma venne incaricato della stesura del libretto di un'opera tratta da un testo che Scribe scrisse nel 1833 per il composito re Daniel Auber, Gustave III, ou Le Bal masqué. La trama era ispirata a un fatto realmente accaduto, l'assassinio del re Gustavo III di Svezia avvenuto nel 1792, nel corso di un ballo al Teatro dell'Opera di Stoccolma, per mano del capitano Anckarstroem, che agì su istigazione di alcuni aristocratici reazionari. Dopo una serie di cambiamenti di luogo, epoca e, soprattutto, di protagonisti imposti dalla censura - che mal tollerava la messa in scena di un regicidio -, si scelse definitivamente di ambientare l'opera alla fine del Seicento nella colonia inglese di Boston in America, col re di Svezia trasformato in Riccardo, conte di Warwick. Il 17 febbraio 1859 il pubblico romano decretò grande successo all'opera, e proprio in quei giorni venne coniato il famoso acrostico "Viva Verdi", che non si giustificava affatto con un'opera che è totalmente priva di risvolti patriottici, ma si accordava molto bene al clima di quei giorni, con Cavour che stava portando a compimento il suo progetto di alleanza fra Napoleone III e Vittorio Emanuele Re D'Italia (cioè V.E.R.D.I.), in vista della seconda guerra d'indipendenza che sarebbe iniziata di lì a due mesi (il 29 aprile).

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VERDI - Un Ballo in Maschera, riduzione per canto e pianoforte, copertina rigida [it]

€46,50

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VERDI - Un Ballo in Maschera, riduzione per canto e pianoforte, copertina rigida • Testo italiano

Il 9 ottobre 1857 Antonio Somma venne incaricato della stesura del libretto di un'opera tratta da un testo che Scribe scrisse nel 1833 per il composito re Daniel Auber, Gustave III, ou Le Bal masqué. La trama era ispirata a un fatto realmente accaduto, l'assassinio del re Gustavo III di Svezia avvenuto nel 1792, nel corso di un ballo al Teatro dell'Opera di Stoccolma, per mano del capitano Anckarstroem, che agì su istigazione di alcuni aristocratici reazionari. Dopo una serie di cambiamenti di luogo, epoca e, soprattutto, di protagonisti imposti dalla censura - che mal tollerava la messa in scena di un regicidio -, si scelse definitivamente di ambientare l'opera alla fine del Seicento nella colonia inglese di Boston in America, col re di Svezia trasformato in Riccardo, conte di Warwick. Il 17 febbraio 1859 il pubblico romano decretò grande successo all'opera, e proprio in quei giorni venne coniato il famoso acrostico "Viva Verdi", che non si giustificava affatto con un'opera che è totalmente priva di risvolti patriottici, ma si accordava molto bene al clima di quei giorni, con Cavour che stava portando a compimento il suo progetto di alleanza fra Napoleone III e Vittorio Emanuele Re D'Italia (cioè V.E.R.D.I.), in vista della seconda guerra d'indipendenza che sarebbe iniziata di lì a due mesi (il 29 aprile).

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VIVALDI - Beatus vir RV 597, riduzione per canto e pianoforte, ed critica [lat]

€20,50

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VIVALDI - Beatus vir RV 597, riduzione per canto e pianoforte condotta sull'edizione critica • Testo latino

La presente riduzione è condotta sull’edizione critica della partitura pubblicata in questo stesso catalogo nel 2003 (PR 1372). Il Beatus vir in Do maggiore RV 597 è composto sul Salmo 111; è un titolo prominente all’interno di un insieme di circa 13 opere vocali sacre di Vivaldi composte fra la seconda met degli anni Venti e i primi anni Trenta del Settecento anche se non è possibile stabilirne la destinazione. L’edizione critica si basa sull’unica fonte pervenuta, la partitura autografa originale conservata presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino (Fo 40, cc. 155-185) e restituisce il testo vivaldiano sulla base dei criteri aggiornati dal Comitato dell’Edizione Vivaldi. Il volume è corredato da una introduzione con un’analisi dettagliata dell’autografo e delle singole sezioni che compongono il salmo oltre ad una selezione di Note critiche al testo musicale.

VIVALDI - Beatus vir RV 795, riduzione per canto e pianoforte, ed critica [lat]

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VIVALDI - Beatus vir RV 795, riduzione per canto e pianoforte, ed critica [lat]

€17,50

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VIVALDI - Beatus vir RV 795, riduzione per canto e pianoforte condotta sull'edizione critica • Testo latino

Riduzione per canto e pianoforte condotta sull’edizione critica della partitura a cura di Michael Talbot. Con un’introduzione e un apparato critico.

VIVALDI - Il Teuzzone, rid. per canto/pf [it] - Bongiovanni Musica

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VIVALDI - Il Teuzzone, rid. per canto/pf, ed. critica [it]

€43,90

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ANTONIO VIVALDI - Il Teuzzone (RV 736), riduzione per canto e pianoforte condotta sull'edizione critica • Testo italiano

Con Il Teuzzone, RV 736, la collana della musica teatrale di Antonio Vivaldi si arricchisce di un nuovo volume che va a completare il dittico mantovano del Prete rosso. Messo in scena negli ultimi giorni del 1718, l'opera precedette di qualche mese la rappresentazione del Tito Manlio, RV 738 (PR 1411). L'edizione del Teuzzone, la prima nei tempi moderni, è basata sui due testimoni completi superstiti: la copia proveniente dall'archivio del compositore (Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, Raccolta Mauro Foà 33) e quella conservata ora a Berlino (Staatsbibliothek zu Berlin - Preussischer Kulturbesitz, Musikabteilung, N. Mus, ms. 125), che fu prodotta per l'allestimento mantovano. Sono state collazionate inoltre numerose fonti secondarie. In appendice al volume sono presentati i materiali musicali scartati da Vivaldi nelle fasi precedenti alla prima rappresentazione. Nei testi a corredo dell'edizione si dà conto delle nuove acquisizioni emerse dalle ricerche archivistiche e documentarie. Si è stabilito, ad esempio, che l'aria Tu, mio vezzoso (I.03) è un prestito dall'Alessandro Severo di Antonio Lotti, mentre l'aria Tornerò, pupille belle (II.02) è un rimaneggiamento di Nelle mie selve natie, aria dello Scanderbeg, RV 732. Viene così confermata la natura di pasticcio del titolo vivaldiano. Nella sezione dedicata alla descrizione delle fonti, con un accurato esame codicologico del testimone torinese si tenta un'audace ricostruzione delle fasi di composizione del lavoro vivaldiano, gettando così luce all'interno dell'officina vivaldiana. Si analizza inoltre lo stretto rapporto di questa partitura con un omonimo lavoro rappresentato a Torino nel 1716 con musiche di G. Casanova e A. S. Fiorè.

VIVALDI - Juditha Triumphans Devicta Holofernis Barbarie, riduzione per canto e pianoforte, ed. critica [lat]

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VIVALDI - Juditha Triumphans Devicta Holofernis Barbarie, riduzione per canto e pianoforte, ed. critica [lat]

€43,90

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VIVALDI - Juditha Triumphans Devicta Holofernis Barbarie (RV 644), riduzione per canto e pianoforte condotta sull'edizione critica • Testo latino

VIVALDI - La Dorilla RV 709, rid. per canto/pf, ed. critica [it]

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VIVALDI - La Dorilla RV 709, rid. per canto/pf, ed. critica [it]

€36,50

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VIVALDI - La Dorilla RV 709, riduzione per canto e pianoforte condotta sull'edizione critica • Testo italiano

La presente riduzione è condotta sull'edizione critica della partitura pubblicata in questo stesso catalogo nel novembre 2019. La Dorilla di Antonio Vivaldi, un dramma eroico pastorale in tre atti composto su libretto di Antonio Maria Lucchini, fu rappresentato per la prima volta nel Teatro Sant'Angelo di Venezia il 6 novembre 1726. Sei anni dopo, ampiamente scorciata e modificata, venne allestita nel Teatro Sporck di Praga. Nel 1734 tornò per l'ultima volta sulle scene veneziane al Teatro Sant'Angelo dove, seppur profondamente rivisitata, riscosse nuovamente successo. Molti recitativi erano stati accorciati e diverse arie sostituite, alcune con brani attinti da altri lavori di Vivaldi, altre con arie prese da opere di altri autori, quali Johann Adolf Hasse, Geminiano Giacomelli, Domenico Sarro e Leonardo Leo. L'adattamento fu opera del letterato veneziano Bartolomeo Vitturi che mise mano al libretto con la precisa volont di andare incontro alle richieste del pubblico che desiderava ascoltare i pezzi più famosi dei compositori in voga in quegli anni. L'edizione dello spartito è arricchita da una sintetica introduzione sul contesto storico, la descrizione delle principali fonti utilizzate per la ricostruzione filologica e una selezione delle Note critiche al testo musicale.

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VIVALDI - La fida ninfa RV 714, riduzione per canto e pianoforte, ed. critica [it]

€28,50

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VIVALDI - La fida ninfa RV 714, riduzione per canto e pianoforte condotta sull'edizione critica • Testo italiano

Le pubblicazioni della serie di partiture vocali si basano sull'edizione critica delle partiture complete. La preparazione di queste partiture vocali è stata curata dalla Redazione di Casa Ricordi.

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VIVALDI - La Gloria E Imeneo RV 687, rid. per canto/pf, ed. critica [it]

€20,50

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VIVALDI - La Gloria E Imeneo RV 687, riduzione per canto e pianoforte condotta sull'edizione critica • Testo italiano

La presente riduzione è condotta sull’edizione critica della partitura de La Gloria e Imeneo, pubblicata in questo stesso catalogo. L’opera fa parte delle cosiddette ‘Serenate francesi’ di Antonio Vivaldi, un gruppo di lavori composti edeseguiti fra la met degli anni Dieci e Venti del secolo per celebrare fatti e ricorrenze di stretta attualit , inerenti il Regno di Francia e i suoi rappresentanti diplomatici residenti in Italia. Essa fu commissionata a Vivaldi dall’ambasciatorefrancese a Venezia, Jacques-Vincent Languet comte de Gergy, in occasione delle nozze di Luigi XV con la principessa polacca Maria Leszczynska e fu eseguita durante una festa organizzata nel giardino dell’ambasciata, la sera del 12 settembre 1725.Questa edizione, basata sull’autografo della partitura conservato presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, è corredata da una sintetica introduzione sul contesto storico, la descrizione delle principali fonti utilizzate e una selezionedi Note critiche al testo musicale.

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VIVALDI - La Griselda RV 718, rid. per canto/pf, ed. critica [it]

€28,50

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VIVALDI - La Griselda RV 718, riduzione per canto e pianoforte condotta sull'edizione critica • Testo italiano

La presente riduzione è condotta sull’edizione critica della partitura de La Griselda, da poco pubblicata in questo stesso catalogo. La Griselda, fu composta e rappresentata a Venezia, nella primavera del 1735, inoccasione della fiera della Sensa (Ascensione). Il compito di adattare il libretto di Apostolo Zeno alle particolari esigenze della messinscena fu affidato a un giovane commediografo della compagnia di Giuseppe Imer, Carlo Goldoni. La Griselda fu accolta con favore dal pubblico del San Samuele e restò il solo melodramma vivaldiano messo in scena in un teatro della potente famiglia Grimani. La presente edizione è corredata da una sintetica introduzione sul contesto storicoche vide la nascita dell’opera, la descrizione delle principali fonti utilizzate e una selezione di Note critiche al testo musicale.

VIVALDI - Magnificat RV 610/611, riduzione per canto e pianoforte, ed critica [lat]

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VIVALDI - Magnificat RV 610/611, riduzione per canto e pianoforte, ed critica [lat]

€16,90

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VIVALDI - Magnificat RV 610/611, riduzione per canto e pianoforte condotta sull'edizione critica • Testo latino

Il volume contiene la riduzione per canto e pianoforte del Magnificat RV 610/611 di Antonio Vivaldi per soli, coro, fiati, archi e basso continuo condotta sull’edizione critica di Michael Talbot. Probabilmente inteso per la Piet , Vivaldi, dopo la sua prima concezione nel 1715, lo rielaborò almeno due volte: la prima sul finire degli anni Venti e la seconda sul finire dei Trenta. Mentre il compositore era in vita era considerato il suo brano più celebre.

VIVALDI - Salve Regina RV 616, RV 617, RV 618, riduzione per canto e pianoforte, ed critica [lat]

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VIVALDI - Salve Regina RV 616, RV 617, RV 618, riduzione per canto e pianoforte, ed critica [lat]

€17,50

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VIVALDI - Salve Regina RV 616, RV 617, RV 618, riduzione per canto e pianoforte condotta sull'edizione critica • Testo latino

Il volume contiene le tre intonazioni vivaldiane a noi note dell’antifona mariana Salve Regina. Tutte le versioni prevedono un’unica parte vocale: il soprano, nel caso di RV 617, e il contralto in quello di RV 616 e RV 618. L’organico di queste ultime prevede due ‘cori’ strumentali che comprendono anche degli strumenti a fiato (il flauto nel primo caso e una coppia di oboi nel secondo), mentre la prima intonazione si avvale solamente degli archi, disposti in un singolo ‘coro’ (quantunque tre dei suoi movimenti prevedano l’intervento di un violino solo). RV 617, che è trasmessa da una copia non autografa della partitura conservata a Brno, appartiene al gruppo delle più antiche composizioni sacre composte da Vivaldi per la Piet (1713-1717), mentre RV 616 e RV 618 sono opere mature, databili attorno agli anni Trenta del Settecento. RV 617 è strutturata in quattro movimenti, RV 616 e RV 618 in sei. Tutti e tre i lavori si fanno apprezzare per la delicatezza dell’espressione e la maestria della scrittura, sia vocale che strumentale. L’Introduzione e le Note critiche di questa riduzione per canto e pianoforte sono interamente basate sull’edizione critica delle tre Salve Regina pubblicate nel 1998, 1990, e 1994 a cura di Michael Talbot.

VIVALDI - Sonata in Re Rv 10, per violino e pianoforte

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VIVALDI - Sonata in Re Rv 10, per violino e pianoforte

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VIVALDI - Sonata in Re Rv 10, per violino e pianoforte

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VIVALDI - Tito Manlio RV 738, riduzione per canto e pianoforte, ed. critica [it]

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VIVALDI - Tito Manlio RV 738, riduzione per canto e pianoforte condotta sull'edizione critica • Testo italiano

Tito Manlio fu rappresentato per la prima volta a Mantova come seconda opera del Carnevale durante la stagione invernale del 1719. Vivaldi trasformò il libretto de La fida ninfa, dramma per musica in tre atti di Scipione Maffei, in vista di un suo utilizzo per l'inaugurazione del nuovo teatro dell'Accademia Filarmonica di Verona, avvenuta il 6 gennaio 1732, durante la stagione del Carnevale, elaborate scenografie fornite da Francesco Bibbiena. L'edizione critica si basa sulla collazione dei due manoscritti completi dell'opera conservato presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino: l'autografo di Vivaldi e una copia realizzata da cinque copisti sotto il diretto controllo del compositore.