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POZZOLI - Guida Teorico-Pratica Per L'Insegnamento Del Dettato Musicale • Parte I e II
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POZZOLI - Guida Teorico-Pratica Per L'Insegnamento Del Dettato Musicale • Parte I e II
PARTE PRIMA
Nozioni generali.
La musica ha un linguaggio proprio formato da suoni.
I suoni si distinguono secondo il loro grado dal grave all'acuto e secondo la loro durata. Per indicare esattamente questi suoni secondo il loro grado e la loro durata si è conve nuto di adottare un sistema di scrittura, per la comprensione del quale occorre uno studio particolare.
I mezzi per arrivare a questo scopo sono:
1. Il solfeggio;
2. Il dettato musicale.
Col solfeggio, attraverso la lettura del segno si arriva al suono; col dettato, mediante la percezione del suono, si arriva al segno. E facile dedurne come questi due meccanismi si completino a vicenda e come nell' insegnamento fondamentale della musica debbano camminare insieme.
Non è nostro compito qui l'occuparci dell' insegnamento del solfeggio, bensl quello di far conoscere le difficoltà che si presentano nello studio del dettato e di consigliare i mezzi più adatti a superarle.
L'operazione del dettato consiste nel tradurre in segni convenzionali i suoni percepiti dall'orecchio.
L'operazione si svolge in due momenti:
1. afferrare e ritenere i suoni componenti la frase;
2. esprimerli col segno.
Fra i due momenti il primo è quello certamente per il quale l'allievo incontra le maggiori difficoltà per il complesso lavoro che deve superare.
Infatti deve saper afferrare ad un tempo la durata, l'altezza e la simultaneità dei suoni; deve saper ripetere con esattezza la frase dettata valendosi della propria voce o del proprio strumento; deve saper distinguere i diversi elementi che lo compongono e che sono il ritmo, la melodia e l'armonia.
PARTE SECONDA
Dettato ritmico.
NORME PER L'INSEGNANTE
L'insegnante non appena avrà dettata la proposizione, dovrà esigere da parte dell'allievo e specialmente nei primi esercizi:
1.° La ripetizione esatta della proposizione;
2.° La ripetizione della stessa, ma sezionata tempo per tempo.
Col primo esercizio l'allievo raggiungerà lo scopo di allenare le facoltà mnemoniche a ritenere in modo pronto e sicuro la frase che deve scrivere. Col secondo esercizio educherà le sue facoltà analitiche a distinguere uno per uno tutti i gruppi componenti la proposizione e vedrà come affrontando un gruppo per volta, le diffi coltà inerenti alla notazione musicale siano facilmente superabili.
In questo esercizio l'allievo dovrà sezionare la proposizione in tanti gruppi quanti sono
i tempi che la formano e dovrà in seguito solfeggiare gruppo per gruppo avendo cura di
collegare ciascuno di essi coll'accento forte del gruppo vicino.
POZZOLI - Guida Teorico-Pratica Per L'Insegnamento Del Dettato Musicale • Parte III e IV
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POZZOLI - Guida Teorico-Pratica Per L'Insegnamento Del Dettato Musicale • Parte III e IV
PARTE TERZA
DETTATO MELODICO
ESERCIZI PREPARATORI
In questi esercizi l'allievo troverà modo di famigliarizzare l'orecchio a percepire i suoni distinguendoli nelle loro varie altezze.
A tale scopo si gioverà della scala cantandola in senso ascendente e discendente. È il mezzo più adatto per arrivare a distinguere intervallo da intervallo.
L'insegnante avrà cura innanzi tutto di dare l'intonazione di Do maggiore, perché l'allievo, dovendo fare l'esercizio del dettato, abbia un punto sicuro di partenza.
Dato così un primo suono l'allievo dovrà poi trovare il secondo scorrendo colla voce la scala in senso ascendente e discendente, per fermarsi quando la nota che emette corrisponde a quella cercata.
L'insegnante avrà inoltre cura costante di insistere perché l'allievo, prima di accingersi a scrivere, ripeta vocalizzando i suoni.
Soverchio dire che quando la frase dettata sarà composta di più suoni, la ricerca di questi verrà sempre fatta collo stesso metodo.
Nei primni cinque esercizi l'insegnante dovrà dettare un suono per volta; negli altri, se guendo le indicazioni date, dovrà dettare invece gruppi di due e più suoni.
PARTE QUARTA
DETTATO ARMONICO
Nel dettato armonico le combinazioni simultanee di due suoni sono le più semplici, quindi le più facilmente percepibili. L'allievo dovrà dedicarvi la sua migliore attenzione pri- ma di passare alle combinazioni di tre e più suoni.
Ogni combinazione di due suoni rappresenta un intervallo della scala, intervallo che come sappiamo, ha un carattere di riposo o di moto.
Primo còmpito dell'allievo sarà quello di educare l'orecchio a ricordare queste caratteristiche, indipendentemente dall'altezza del suono dove l'intervallo viene eseguito. L'allievo, prima di accingersi a scrivere, dovrà dimostrare di aver percepito esattamente l'intervallo, accennando colla voce ai due suoni che lo formano.
Nella concatenazione da intervallo ad intervallo o da accordo ad accordo, dovrà inoltre rivolgere la sua attenzione al moviento melodico prodotto dalle parti estreme. Ciò gli sarà di utile guida per una più facile comprensione dei rapporti esistenti fra ciascuno di essi.
L'insegnante userà di questi primi esercizi dettando un intervallo per volta, e se vorrà ottenere dall'allievo una maggiore prontezza di percezione, potrà ripetere l'esercizio facendo il dettato a serie di due intervalli.