Véronique Gens, Philippe Jaroussky, Ingrid Perruche, Nigel Smith, Thierry Grégoire, Bernard Deletré, Fabrice Di Falco, Alain Buet, La Grande Ecurie Et La Chambre Du Roy -
Ilàra - Svetla Vassileva La contessa di Boissy - Elisa Balbo Américo - Massimiliano Pisapia Iberè - Andrea Borghini Gianfèra - Daniele Terenzi Il conte Rodrigo/Goitacà - Dongho Kim Guarûco - Marco Puggioni Tapacoà - Michelangelo Romero Tupinambà/Lion - Francesco Musinu Orchestra and Chorus Orchestra and Chorus of Teatro Lirico di Cagliari
Ferruccio Furlanetto, Dimitra Theodossiou, Carlo Ventre, Alberto Gazale, Orchestra E Coro Del Teatro Lirico "giuseppe Verdi" Di Trieste - Donato Renzetti, Conductor
Bianca e Fernando, commissionato per l'inaugurazione del Teatro Carlo Felice nel 1828, fu composto all'inizio della carriera di Bellini, acclamato tra i più importanti compositori d'opera dell'Ottocento. La splendida musica per questa drammatica storia d'amore filiale, di malvagi intrighi e di trionfo sulla tirannia, fu accolta con "il giubilo e l'ammirazione dei cittadini di Genova" e molto ammirata da personaggi come Donizetti, guadagnando a Bellini riconoscimento in tutta Italia e oltre. Questa acclamata prima esecuzione moderna riporta alla luce preziose pagine perdute di musica, facendo rivivere l'originale "splendida celebrazione" della sua prima.
Bianca Salome Jicia Fernando Giorgio Misseri Filippo Nicola Ulivieri Carlo Alessio Cacciamani Clemente Giovanni Battista Parodi Viscardo Elena Belfiore Eloisa Carlotta Vichi Uggero Antonio Mannarino
Direttore Donato Renzetti
Orchestra Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova
Nell'estate del 1830 gli impresari del Teatro Carcano si misero in contatto con Donizetti per proporgli di inaugurare la stagione con una sua nuova opera. Al momento della firma del contratto Donizetti non conosceva l'argomento dell'opera, ma solo il librettista, Felice Romani, e la protagonista, Giuditta Pasta. Il successo fu pieno e quasi unanime anche da parte della critica. Donizetti era ormai giunto alla maturità artistica. Anna Bolena racconta mirabilmente un dramma umano di solitudine e sopraffazione e si configura come un'opera di stampo psicologico. La prima grande scena di pazzia scritta da Donizetti appartiene di diritto alle pagine più dirompenti e riuscite di tutta la storia dell'opera. La novità teatrale della tragedia di Anna Bolena risiede nel fatto che la protagonista non muore perché vittima di un dovere morale o di una giustizia divina, ma perché vittima di pura e semplice crudeltà. Una tragedia in tutto e per tutto intensa, piena e profondamente romantica. Anna Bolena è un'opera importantissima della storia melodrammatica e per Donizetti stesso. In questa produzione del Teatro Donizetti di Bergamo una Dimitra Theodossiou in grande forma sia come cantante che come attrice
Cast Anna Bolena Dimitra Theodossiou Lord Riccardo Percy Gian Luca Pasolini Enrico VIII Riccardo Zanellato Giovanna Seymour Sofiya Solovey Smeton José Maria Lo Monaco Lord Rochefort Mauro Corna Sir Hervey Luigi Albani
Direttore Fabrizio Maria Carminati
Orchestra Orchestra del Festival della Musica di Bergamo Gaetano Donizetti
Coro Coro del Festival della Musica di Bergamo Gaetano Donizetti
Un'opera comica scritta da un compositore italiano? Si trattava di una rarità per quei tempi, ma in seguito al "disastro evitato per un soffio" della sua serata di apertura, La Fille du régiment di Donizetti divenne un successo assai popolare, non da ultimo per i Do acuti richiesti a Tonio nella famosa aria da tenore "Ah ! mes amis, quel jour de fête !" La storia ruota attorno a Marie, la vivandiera del reggimento, e a Tonio, suo innmorato, che si unisce all'esercito per starle vicino, proprio mentre Marie viene rivendicata per il matrimonio in nobiltà. Questa acclamata produzione del Teatro Donizetti è stata considerata a sua volta "esilarante... tenera e commovente... [e] straordinariamente brillante" da bachtrack.com.
La Marquise de Berkenfield - Adriana Bignagni Lesca Sulpice - Paolo Bordogna Tonio - John Osborn Marie - Sara Blanch La Duchesse de Krakenthorp - Cristina Bugatty Hortensius - Haris Andrianos Un caporal - Adolfo Corrado Un paysan Andrea Civetta
Direttore, Michele Spotti Orchestra Donizetti Opera Coro dell'Accademia Teatro alla Scala
Un'opera comica scritta da un compositore italiano? Si trattava di una rarità per quei tempi, ma in seguito al "disastro evitato per un soffio" della sua serata di apertura, La Fille du régiment di Donizetti divenne un successo assai popolare, non da ultimo per i Do acuti richiesti a Tonio nella famosa aria da tenore "Ah ! mes amis, quel jour de fête !" La storia ruota attorno a Marie, la vivandiera del reggimento, e a Tonio, suo innmorato, che si unisce all'esercito per starle vicino, proprio mentre Marie viene rivendicata per il matrimonio in nobiltà. Questa acclamata produzione del Teatro Donizetti è stata considerata a sua volta "esilarante... tenera e commovente... [e] straordinariamente brillante" da bachtrack.com.
La Marquise de Berkenfield - Adriana Bignagni Lesca Sulpice - Paolo Bordogna Tonio - John Osborn Marie - Sara Blanch La Duchesse de Krakenthorp - Cristina Bugatty Hortensius - Haris Andrianos Un caporal - Adolfo Corrado Un paysan Andrea Civetta
Direttore, Michele Spotti Orchestra Donizetti Opera Coro dell'Accademia Teatro alla Scala
Sottotitoli: ITA, ING, FRA, GER, JAP, KOR Note: Ita / Ing Registrato presso il Teatro Donizetti, Bergamo il 21 novembre 2021 Durata: 144 min
Nel luglio del 1835 sarebbe dovuta andare in scena la prima delle tre opere nuove per le quali Donizetti aveva firmato un contratto con l'impresa del Teatro San Carlo; ma le cose, come spesso accade nel mondo dell'opera, non andarono come il compositore aveva divisato. Il soggetto - La sposa di Lammermoor di Walter Scott - era stato scelto per tempo, ma l'impresa non aveva provveduto a far stendere il libretto in modo che esso potesse essere letto e approvato dalla censura entro i quattro mesi prima della data prevista per la prima rappresentazione, così come il contratto stabiliva. Alla fine di maggio, su pressanti sollecitazioni del compositore, la realizzazione del libretto fu affidata a Salvatore Cammarano, destinato a diventare in seguito uno dei collaboratori prediletti dal compositore, e la data della prima fu posticipata. Dopo molte traversie, Lucia di Lammermoor poté finalmente andare in scena la sera del 26 settembre 1835. L'esito superò ogni più rosea aspettativa. Anche la stampa, nel registrare il vero e proprio trionfo dell'opera, non fu avara di lodi. Dalla lettura delle cronache coeve emerge con evidenza un fatto: a trionfare la sera del 26 settembre fu soprattutto la musica di Donizetti, non i cantanti, pur bravissimi. Tutti, quella sera memorabile, si resero conto che Donizetti aveva creato un'opera d'una qualità musicale e d'una novità d'invenzione mai raggiunte prima di allora, capace di comunicare i suoi valori con un'immediatezza ed una forza emotiva veramente uniche. Désirée Rancatore, qui al suo debutto nel ruolo di Lucia, si dimostra ben all'altezza della situazione.
Lucia - Désirée Rancatore Sir Edgardo di Ravenswood - Roberto De Biasio Lord Enrico Ashton - Luca Grassi Raimondo Bidebent - Enrico Giuseppe Iori Lord Arturo - Matteo Barca Alisa - Tiziana Falco Normanno - Vincenzo Maria Sarinelli
Coro e Orchestra del Festival della Musica di Bergamo Gaetano Donizetti Antonino Fogliani , direzione
Con la pubblicazione su CD e DVD di questo grande capolavoro donizettiano registrato dal vivo nel dicembre 2001, Dynamic entra di fatto nella storia della discografia italiana, essendo la prima etichetta italiana a produrre un DVD di opera lirica. Si tratta di un allestimento di altissimo livello, curato dal Teatro Donizetti di Bergamo, che vede nel ruolo delle due regine protagoniste Carmela Remigio (Maria Stuarda) e Sonia Ganassi (Elisabetta), due grandi artiste che hanno dato prova, oltre che di eccellenti qualità vocali, anche di grande presenza scenica. La regia e i costumi di Francesco Esposito e le scene disegnate da Italo Grassi sono di sicuro impatto e ottimamente valorizzate dalla regia video. A rendere ancora più interessante questa iniziativa contribuisce il fatto che è stata utilizzata una nuova edizione critica curata, per Casa Ricordi, dal grande musicologo svedese Anders Wiklund. Il CD è corredato da ampie note introduttive, trama e libretto in 4 lingue. Il DVD è stato sottotitolato in 6 lingue (italiano, inglese, tedesco, francese, spagnolo e giapponese) e contiene interviste alle cantanti protagoniste, al direttore d'orchestra, al regista e allo scenografo.
Maria Stuarda - Carmela Remigio Elisabetta - Sonia Ganassi Leicester - Joseph Calleja Talbot -Riccardo Zanellato Lord Cecil - Marzio Giossi Anna Kennedy - Cinzia Rizzone
Fabrizio Maria Carminati, direttore Fondazione Orchestra Stabile di Bergamo Coro del Circuito Lirico Regionale Lombardo Valentino Metti, direttore coro Francesco Esposito, regia
Pia - Patrizia Ciofi Ghino - Dario Schmunck Nello della Pietra - Andrew Schroeder Rodrigo - Laura Polverelli Piero - Daniel Borowski Ubaldo - Francesco Meli Bice - Clara Polito
Orchestra e coro del Teatro La Fenice Paolo Arrivabeni
Registrazione dal vivo del 2005
Colori, widescreen; 137 minuti Subtitles: English, German, French, Spanish, Chinese, Japanese
Roberto Devereux (1837) nasce in un periodo intensamente fecondo dell’attività compositiva di Donizetti. Dopo la “prima” e fino al 1848 viene rappresentato senza quasi interruzione, conoscendo anche un’importante carriera internazionale in tutta Europa e nelle Americhe, anche con versioni in francese, tedesco, russo e ungherese. Quando Donizetti si trasferì a Parigi nel 1838, arricchì l’opera scrivendo l’ouverture che parafrasa l’inno britannico God save the Queen. Domina sin dalla prima apparizione la regina, protagonista vera e propria, qui interpretata dalla grandissima Mariella Devia: voce pulita, intonazione perfetta, grande presenza scenica sul palco che, unite alle qualità tecniche di questa intramontabile cantante, hanno dato luogo ad una lunghissima standing ovation. Grande successo anche per Sonia Ganassi (Sarah) e per il tenore Stefan Pop (Deverux).
Elisabetta, Regina d'Inghilterra - Mariella Devia Sara, Duchessa di Nottingham - Sonia Ganassi Roberto Devereux - Stefan Pop Il Duca di Nottingham - Mansoo Kim Lord Cecil - Alessandro Fantoni Sir Gualtiero Raleigh - Claudio Ottino Un paggio - Matteo Armanino Un famigliare di Nottingham - Loris Purpura
Coro e Orchestra del Teatro Carlo Felice Francesco Lanzillotta, direzione
Sottotitoli: Ita, Eng, Fra, Ted, Giap, Cor
Luogo di registrazione: Teatro Carlo Felice, Genova Data di registrazione: Marzo 2016 Durata: 138 min.
Léonor de Guzman • Veronica Simeoni Fernand • Celso Albelo Alphonse XI • Mattia Olivieri Balthazar • Ugo Guagliardo Don Gaspar • Manuel Amati Inès • Francesca Longari Un Seigneur • Leonardo Sgroi
Orchestra and Chorus of Maggio Musicale Fiorentino Fabio Luisi
Registrazione dal vivo
Colore, 156 minuti Sottotitoli: Italian, English, French, German, Japanese, Korean
"Fabio Luisi realizza una direzione studiata e accuratissima (impeccabili i concertati) che fin dall’ouverture si segnala anche per le sofisticate sottolineature delle peculiarità strumentali di questo Donizetti francese. Quanto al cast l’attesa maggiore era per la Leonor di Veronica Simeoni, un mese fa protagonista della famosa Carmen con carrozzoni rom e maschicidio, stavolta alle prese con un ruolo così diverso in cui ha fatto valere il suo elegante fraseggio anche in assenza di una grande energia. Ancor più ci è piaciuto il Fernand vocalmente e stilisticamente perfetto di Celso Albelo, ma la vera sorpresa è stato il giovane baritono Mattia Olivieri, Alphonse potente quanto seducente. Segnaliamo anche l’aggraziata Ines di Francesca Longari."
"Veronica Simeoni torna a Firenze a breve distanza dalla discussa (per motivi registici) Carmen, che pure la vide protagonista. La sua è una vocalità preziosa, anche se non opulenta, dal bel colore che si apprezza particolarmente nei cantabili e dalla buona estensione, dove solo le note estreme della gamma la mettono in relativa difficoltà, pur evidenziando il gusto - che caratterizza tutto il suo modo di porgere - di non aprire mai i suoni in basso. (...) Non è una sorpresa che Celso Albelo canti bene, ma il suo Fernand meraviglia per la raggiunta maturità di esecutore e interprete. La voce naturalmente sfogata in acuto degli esordi si è evoluta in un più omogeneo strumento da tenore lirico, che riesce a sfumare il do diesis dell'aria di entrata e mette in mostra legato e controllo del fiato da manuale. (...) Bella rivelazione il giovane baritono Mattia Olivieri, dal timbro naturalmente scuro che fa il paio con il volume consistente e la bella figura, caratteristiche che gli consentono di disegnare un Alphonse XI di rilievo, in una recita condotta con sicurezza crescente dal punto di vista esecutivo ed espressivo."
ALZIRA, ABU HASSAN, DIE ENTFÜHRUNG AUS DEM SERAIL, FIDELIO, DER ROSENKAVALIER, GIANNI SCHICCHI, LE NOZZE DI FIGARO, LA BETULIA LIBERATA, DIE ZAUBERFLÖTE, DON GIOVANNI, IDOMENEO...
Giulia De Blasis, Arcangelo Carbotti, Gaia Petrone, Marco Filippo Romano; Orchestra Internazionale D'italia, Coro Del Teatro Municipale Di Piacenza; Fabio Luisi
Stephana - Sonya Yoncheva Vassili - Giorgi Sturua Gléby - George Petean Nikona - Caterina Piva Il Principe Alexis - Giorgio Misseri Ivan - Antonio Garés Il banchiere Miskinsky - Francesco Verna Walinoff - Emanuele Cordaro Il Capitano - Francesco Samuele Venuti Il Sergente - Joseph Dahdah Il Cosacco - Alfonso Zambuto Il Governatore - Adolfo Corrado L'invalido - Davide Piva L'Ispettore - Amin Ahangaran La fanciulla - Caterina Meldolesi Solista del Coro - Alfio Vacanti
Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Gianandrea Nosed, direzione
Gabriel Faurè considerava Siberia di Umberto Giordano una delle opere più interessanti e singolari del primo Novecento. La tragica trama di quest'opera tratta della storia di Stephana, l'amante del principe Alexis. Ella si innamora di un soldato innocente, Vassili, mandato in Siberia per aver ucciso il Principe Alexis. Stephana rinuncia alla sua vita lussuosa pur di seguirlo, ma non può sfuggire al suo passato. Caratterizzata da un'atmosfera tipicamente russa e da melodie appassionate, Siberia era, fra le sue opere, quella che Giordano prediligeva. Questa acclamata produzione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino è stata accolta con molteplici ovazioni da parte del pubblico.