PUCCINI - Gianni Schicchi, riduzione per canto e pianoforte [it] [ger]
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PUCCINI - Gianni Schicchi, riduzione per canto e pianoforte • Testo tedesco italiano - tedesco
Tra il 1916 e il 1917 Puccini scelse come elemento conclusivo del suo Trittico un'opera buffa. Nel corso della ricerca di un soggetto adatto, si soffermò su Anima allegra dei fratelli Alvarez-Quintero, poi su La comédie de celui qui épousa une femme muette di Anatole France, poi su Pantagruel di François Rabelais. Così come era accaduto per Suor Angelica, Puccini optò alla fine per un soggetto suggerito da Giovacchino Forzano: Gianni Schicchi.
Il pannello conclusivo del Trittico si basa su un episodio del Canto XXX dell'Inferno di Dante, nel quale si racconta del ricco Buoso Donati, la cui morte fa accorrere i parenti che, con esagerate dimostrazioni di dolore, aspettano di essere ampiamente consolati dall'eredità.
In questo affresco comico appare evidente da parte di Puccini l'aggancio alla tradizione comica e alla lezione verdiana, che distanzia e caratterizza Gianni Schicchi come un'opera autonoma, rispetto al Trittico e al quadro della produzione operistica coeva.