BELLINI - La sonnambula, riduzione per canto e pianoforte, ed. critica [it]
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BELLINI - La sonnambula, riduzione per canto e pianoforte condotta sull'edizione critica • Testo italiano
La sonnambula fu salutata fin dalla sua prima festeggiatissima rappresentazione sulle scene del Teatro Carcano di Milano il 6 marzo 1831 da un enorme successo, tanto che un cronista dell'epoca scrisse la mattina seguente: "siamo ancora storditi dalla piena degli applausi, dalle grida, dai rumori, dalle acclamazioni". Nel 1830 il duca Litta aveva scritturato Vincenzo Bellini come compositore per la prossima stagione che si sarebbe svolta al teatro Carcano, e due cantanti fra i più celebri del momento: il soprano Giuditta Pasta e il tenore Giovan Battista Rubini. Librettista sarebbe stato Felice Romani, che trasse l'argomento per l'opera del cigno catanese dal "ballet-pantomime" di Eugène Scribe intitolato La Somnambule. La mediazione tra il gesto pantomimico e le necessità melodrammatiche genera nel libretto di Romani oscurità e contraddizioni tra dramma pastorale, commedia borghese di costume, commedia larmoyante, tratti cui Bellini risponde in chiave di estrema interiorizzazione espressiva della vicenda. Il contesto idillico-pastorale del soggetto offre al compositore l'occasione per la felice invenzione di una nuova misura stilistica fondata sulla verità nell'espressione del verso e della parola - lontana dallo stile eroico, comico e semiserio - e sorretta da una nuova semplicità di scrittura.