Nella produzione wagneriana, I Maestri cantori di Norimberga costituisce indubbiamente un episodio a sé stante, lontano dalla temperie ideale ed espressiva delle altre opere. Uscito dai consueti territori del mito e dell’epopea, Wagner approda nella serena e operosa Norimberga del Cinquecento per rievocarne l’antica corporazione di artigiani-poeti. Nella rappresentazione di questo mondo borghese, i cui solidi valori germanici vengono apertamente esaltati nei confronti della deprecata frivolezza latina, alla complessità drammatica si sostituisce l’accessibile semplicità dei sentimenti, all’eroismo delle grandi figure il senso di una calda coralità popolare. Lo stesso contrasto tra innovazione e tradizione, simboleggiato dal conflitto che oppone nella tenzone sia amorosa che musicale il nobile Walther von Stolzing e il retrivo segretario comunale Beckmesser, lungi dallo sfociare in tragedia, si ricompone nella medietà umana ed espressiva del calzolaio Hans Sachs, all’insegna di una prudente evoluzione che non recida le profonde radici della sacra arte tedesca.Autore della traduzione integrale dei drammi wagneriani che già negli anni Venti fece giustizia delle sommarie versioni ritmiche precedenti, Guido Manacorda riesce a darci ancora una volta una versione italiana in perfetto equilibrio tra precisione interpretativa e mantenimento dei valori poetici. Il testo è accompagnato da un puntuale corredo di note introduttive e di commento, con concisi riferimenti anche alla tessitura musicale.